Il laboratorio del Gulag. Le origini del sistema concentrazionario sovietico. Nuova ediz. - 9788833531045

Il laboratorio del Gulag. Le origini del sistema concentrazionario sovietico. Nuova ediz.: Tra i monasteri e gli eremi delle Solovki - l'arcipelago del Mar Bianco, nell'estrema parte nord-occidentale della Russia, al largo di Archangel'sk - fu creato il primo campo di concentramento sovietico, il laboratorio di quella rete di 476 campi divenuti tristemente famosi con il nome di «Gulag». A partire dal 1923 e fino al 1939 i bolscevichi vi deportarono i «nemici» del comunismo: aristocratici, preti, «borghesi », contadini, operai, intellettuali, funzionari, artisti, quadri del Partito caduti in disgrazia. «Inventato» da Trockij, adottato da Lenin e perfezionato da Stalin, il campo delle Solovki arrivò a ospitare 70.000 detenuti e nel solo 1937 furono eseguite 2000 fucilazioni. Il modello delle Solovki (e, più in generale, il Gulag) influenzò profondamente la costruzione della società sovietica: si calcola che in quei decenni un adulto su sette trascorse almeno alcuni mesi in un campo. L'esperienza penitenziaria serviva a distruggere le «strutture» dell'epoca imperiale, a livellare le classi sociali e, soprattutto durante lo sforzo bellico, a fornire la manodopera necessaria all'industrializzazione del paese. L'«armata del lavoro» teorizzata da Trockij nel 1918, che avrebbe dovuto fare le fortune dell'Unione Sovietica, non consistette in altro che in migliaia e migliaia di esseri umani ridotti in schiavitù, mutilati e uccisi (anche mediante l'uso, sempre negato dalle autorità, di armi batteriologiche). Costruito sulla scorta di una vasta documentazione originale, resa in gran parte accessibile dall'apertura degli archivi dell'ex Unione Sovietica, e con l'ausilio di mo
Among the monasteries and the hermitages of the Solovki-the White Sea archipelago, in the extreme northwestern part of Russia, off Archangel ' SK was created the first Soviet concentration camp, the laboratory of that network of 476 camps that have become sadly Famous by the name of "Gulag". From 1923 until 1939 the Bolsheviks deported the "enemies" of Communism: Aristocmen, Priests, "bourgeois", peasants, workers, intellectuals, officials, artists, disgraced party paintings. "Invented" by Trockij, adopted by Lenin and perfected by Stalin, the camp of Solovki came to host 70,000 inmates and in only 1937 were executed 2000 shootings. The model of the Solovki (and, more generally, the Gulag) deeply influenced the construction of the Soviet society: It is estimated that in those decades an adult in seven spent at least a few months in a field. The penitentiary experience served to destroy the "structures" of the imperial era, to level the social classes and, especially during the war effort, to provide the manpower necessary for the industrialization of the country. Built on the basis of extensive original documentation, made largely accessible by the opening of the archives of the former Soviet Union, and with the help of many unpublished testimonies of surviving prisoners and their relatives, this book is a Contribution to the knowledge of the truth.