Scompartimento n. 6 - 9788870915266

Scompartimento n. 6: Mosca, anni '80, sul leggendario treno della Transiberiana diretto a Ulan Bator, due estranei si trovano a condividere lo scompartimento: una taciturna studentessa finlandese e un violento proletario russo dall'inesauribile sete di vodka. Nell'intimità forzata del piccolo spazio la tensione sale. Lui è uno sciovinista, misogino, avvezzo al carcere, ma con l'irriducibile passione per la vita. Lei è tormentata dai ricordi del suo ragazzo moscovita che si è finto pazzo per non combattere in Afghanistan ed è impazzito nel manicomio dove l'hanno rinchiuso, lasciandola piena di domande nella terra che l'ha sedotta. È l'anima di questa terra a pulsare nelle sconfinate distese che il treno attraversa, nel mosaico di identità e popoli di una Siberia in cui tutto è estremo. Con un realismo crudo che trasuda poesia, Rosa Liksom racconta l'incontro tra due destini ma soprattutto il viaggio attraverso la fine di un impero che sembra sciogliersi in fanghiglia, nel cuore di un popolo disilluso e fiero, che vive nella perenne nostalgia del passato e del futuro, nell'eterno sogno cechoviano "A Mosca! A Mosca!".
Moscow, years ' 80, the legendary Trans-Siberian train headed to Ulan Bator, two strangers find themselves sharing the compartment: a taciturn Finnish student and a violent Russian proletarian the inexhaustible thirst for vodka. Forced intimacy of the small space the tension mounts. He is a chauvinist, misogynistic, have become accustomed to prison but with the relentless passion for life. She is tormented by memories of his Moscow boy who has faked crazy not to fight in Afghanistan and went crazy in the asylum where they locked up, leaving it full of questions in the land that seduced. And the soul of this land to throb in endless expanses that the train crosses, in the mosaic of identities and peoples of Siberia where everything is extreme. With a raw realism that oozes poem, Rosa Liksom recounts the encounter between two destinies but especially the trip through the end of an empire that seems to melt in the mud, in the heart of a people disillusioned and proud, who lives in the perennial nostalgia of the past and the future, the eternal dream and cechovian "in Moscow! To Moscow! ".