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I dialoghi del castello d'Aten - 9788861221369
di Luciano Lilloni edito da Seneca Edizioni, 2009
- € 20.00
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: I dialoghi del castello d'Aten
- Autore: Luciano Lilloni
- Editore: Seneca Edizioni
- Collana: Amarantos
- Data di Pubblicazione: 2009
- Genere: storia del mondo antico. archeologia
- Argomento : Egitto antico
- Pagine: 472
- ISBN-10: 886122136X
- ISBN-13: 9788861221369
Un ibro molto interessante, perché nela sua complessità èdi ettura scorrevole e riccadi suggestioni. In effetti a forma adialoghi o rende vivace, ma i temi trattati sono assai interessanti e mirano, in ultima analisi, adare il sensodel’applicarsi ala storiadele vicende umanedi ogni tempodi quela eggedel’Equilibrio, che era stata scopertadal pensierodegli antichi Egizi eda oro teorizzata simbolicamente in forma religiosa nela ’Leggedi Maat’. La vicenda si apre in una anda abbandonata, ai nostri giorni,dove Oscuro, un omino sula sessantina,dai capeli radi, barba grigia, abiti moderni e occhialida miope munitidi spesse enti, procede verso occidente, àdove si staglia il sole al tramonto. Sale su unaduna che gli permette una più ampia visualedeldeserto. Il sole sta calando.dirimpetto al’astro, a evante,distingue un riflesso uminoso sul’acquadi un grande fiume e, ancor oltre, i restidi una città. Gli si presenta un Uomo, o uno Spettro, che spicca nel’aranciodel sole coi colori nero e bianco. Indossadala cintola in giù un vestito candido e sul capo regge una corona. Pressodi ui cammina una belissimadonna. o Spettro, quelodel’Uomo, è il fantasmadi Ekhnatòn. Eglidice: ‘Io fui il Faraone Amen-hotèph IV, o stesso che in vita tolsedal suo nome (’Ammone è in pace’) ogni riferimento a queldio e preferì farsi chiamare Ekhnatòn (’Colui che piace al’Aten’), in segnodi cambiamentodela sua personalità. Per tal circostanza i fedelidi Ammone mi chiamarono eretico’. Subito chiariscedi aver scelto Oscuro perché, aiutatoda altri grandi uomini edonnedel passato, che si presenteranno per esporre veridicamente fatti e idee, fosse in gradodi scrivere quest’opera e potesse riportare il suo ricordo sula terra. adonna è Nefertiti, sua Grande Sposa Reale. I resti sono quelidela città creatadalo stesso Ekhnatòn, per farne capitaledel’Egitto. In cambiodela fatica, Ekhnatòndarà ad Oscuro a salute e il suo nome non sarà più Oscuro, ma ucio.
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Gli amuleti dell'antico Egitto
libro di Ferrari Daniela
edizioni La Mandragora Editrice collana Piccola biblioteca di egittologia
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Un ibro molto interessante, perché nela sua complessità èdi ettura scorrevole e riccadi suggestioni. In effetti a forma adialoghi o rende vivace, ma i temi trattati sono assai interessanti e mirano, in ultima analisi, adare il sensodel’applicarsi ala storiadele vicende umanedi ogni tempodi quela eggedel’Equilibrio, che era stata scopertadal pensierodegli antichi Egizi eda oro teorizzata simbolicamente in forma religiosa nela ’Leggedi Maat’. La vicenda si apre in una anda abbandonata, ai nostri giorni,dove Oscuro, un omino sula sessantina,dai capeli radi, barba grigia, abiti moderni e occhialida miope munitidi spesse enti, procede verso occidente, àdove si staglia il sole al tramonto. Sale su unaduna che gli permette una più ampia visualedeldeserto. Il sole sta calando.dirimpetto al’astro, a evante,distingue un riflesso uminoso sul’acquadi un grande fiume e, ancor oltre, i restidi una città. Gli si presenta un Uomo, o uno Spettro, che spicca nel’aranciodel sole coi colori nero e bianco. Indossadala cintola in giù un vestito candido e sul capo regge una corona. Pressodi ui cammina una belissimadonna. o Spettro, quelodel’Uomo, è il fantasmadi Ekhnatòn. Eglidice: ‘Io fui il Faraone Amen-hotèph IV, o stesso che in vita tolsedal suo nome (’Ammone è in pace’) ogni riferimento a queldio e preferì farsi chiamare Ekhnatòn (’Colui che piace al’Aten’), in segnodi cambiamentodela sua personalità. Per tal circostanza i fedelidi Ammone mi chiamarono eretico’. Subito chiariscedi aver scelto Oscuro perché, aiutatoda altri grandi uomini edonnedel passato, che si presenteranno per esporre veridicamente fatti e idee, fosse in gradodi scrivere quest’opera e potesse riportare il suo ricordo sula terra. adonna è Nefertiti, sua Grande Sposa Reale. I resti sono quelidela città creatadalo stesso Ekhnatòn, per farne capitaledel’Egitto. In cambiodela fatica, Ekhnatòndarà ad Oscuro a salute e il suo nome non sarà più Oscuro, ma ucio.