Questo trenino a molla che si chiama il cuore. La Val di Chienti, le Marche, lungo i confini - 9788858113646

Questo trenino a molla che si chiama il cuore. La Val di Chienti, le Marche, lungo i confini: "La Valle è abituata al doppio. Doppia è l'erba che spunta nei prati della Valle e che le donne sapienti usavano per dare concordia o sconcordia a seconda di quale parte veniva usata, e se cresceva verso l'alba o verso il tramonto. Doppie sono le antiche divinità dei luoghi, doppio è il confine, perché l'Umbria annoda le sue curve con le Marche senza che il paesaggio cambi: semmai è la superstrada che sta rompendo quelle curve, tagliando in due gole con i piloni e i viadotti." Anche la scrittura è fatta di confini, e la vita stessa di chi narra e che in quei luoghi è tornata negli anni della maturità, per ragionare su cosa significhi essere due in una, e su cosa intendeva Pessoa quando sosteneva che non c'è nulla di più reale di un personaggio di finzione.
"The Valley is used twice. Is the grass that sprouts in the meadows of the Valley and that women scholars used it to give concordia or sconcordia depending on which part was used, and if it grew toward the sunrise or the sunset. Double rooms are the ancient gods of the attractions, double is the border, because the knotted her curves in Umbria with brands without the landscape change: is the freeway that is breaking those curves, splitting into two Gorges with the pylons and the bridges. " Even the writing is made of borders, and of life itself and who tells that in those places is back in the years of maturity, to think about what it means to be two in one, and what did he mean Pessoa when argued that there is nothing more real than a fictional character.