Robert e Clara Schumann - 9788836816538

Robert e Clara Schumann: Sono raccolti in questo volume tutti gli scritti che Liszt ha dedicato agli Schumann, a testimonianza di un interesse e di un'ammirazione mai venuti meno, nonostante le peripezie della loro amicizia dovute, in particolare, al difficile carattere («delicato, irritabile, orgoglioso», lo definiva Liszt) di Clara Wieck. Come scrive Piero Rattalino nella prefazione al volume, «Liszt impiega più le armi dell'analisi psicologica che dell'analisi critica», e dunque «non possiamo cercare in lui la disciplina del critico, ma solo la simpatia dell'uomo-artista». Tuttavia, queste sue analisi rivestono una grande importanza, e in una duplice direzione: innanzitutto quella di una riflessione dello stesso Liszt sul proprio cammino creativo, sulla scia della «nuova era iniziata con Beethoven», di cui Robert Schumann, vero e proprio pensatore in musica, costituiva per Liszt un anello imprescindibile. In secondo luogo, quella di un'esemplare messa a fuoco, in presa diretta, delle 'ragioni' dell'arte degli Schumann. Come spiega ancora Piero Rattalino, «i romantici della musica non rappresentano una pia congrega: si combattono, si detestano, si fanno vicendevolmente la forca. Ma sono sostanzialmente solidali nella visione che hanno dell'arte». Un volume, questo, che, unitamente allo scritto del curatore e al saggio di Rattalino, porta un contributo decisivo alla conoscenza non solo del rapporto tra Liszt e Schumann, ma anche del complesso mondo del romanticismo musicale tedesco.
In this volume, all the writings that Liszt has dedicated to the Schumanns are collected, a testimony of an interest and admiration that have never failed, despite the perils of their friendship due, in particular, to the difficult character ("delicate, irritable " said Liszt) by Clara Wieck. As Piero Rattalino writes in the preface to the book, "Liszt uses more the weapons of psychological analysis than critical analysis", and therefore "we cannot seek in him the discipline of the critic, but only the sympathy of the man-artist". However, these analyses are of great importance, and in a two-way direction: firstly, that of a reflection by Liszt himself on his own creative path, in the wake of the "new era that began with Beethoven", of which Robert Schumann, real thinker in music, was for Liszt an essential ring. Secondly, that of an exemplary focus, in direct focus, of the 'reasons' of the Schumann's art. As Piero Rattalino explains, "the romantics of music do not represent a pious coven: they fight, they loathe each other, they make each other the fork. But they are fundamentally sympathetic to their vision of art." A volume, this, which, together with the writing of the curator and the essay of Rattalino, makes a decisive contribution to the knowledge not only of the relationship between Liszt and Schumann, but also of the complex world of German musical romanticism.