Basilius Besler's florilegium. The book of plants. Ediz. illustrata - 9783836557870

Basilius Besler's florilegium. The book of plants. Ediz. illustrata: Un documento pittorico sui fiori che crescevano nel più grande giardino botanico tedesco dell'epoca, l'Hortus Eystettensis è un erbario unico nel suo genere grazie all'ampia gamma di fiori rappresentati tramite incisione. Pubblicate per la prima volta nel 1613, le 367 tavole incise su rame realizzate da Basilius Besler (1561-1629) immortalano la spettacolare ricchezza del giardino botanico di Johann Konrad von Gemmingen (1593/95-1612), principe-vescovo di Eichstätt, in Baviera, Germania. Le meticolose illustrazioni, organizzate in base alle stagioni e seguendo il sistema di classificazione utilizzato ancora oggi, mostrano piante appartenenti a un totale di 90 famiglie e 340 generi. L'intera collezione è considerata come uno dei tesori più raffinati della letteratura botanica, definita dallo stesso Linneo, botanico e zoologo del XVIII secolo, un'"opera incomparabile". Il catalogo pittorico di Besler sopravvisse a lungo ai giardini stessi, che vennero distrutti dall'invasione delle truppe svedesi nel 1634.
A pictorial document on flowers that grew into the largest German Botanical Garden at the time, the Hortus Eystettensis is a unique Herbarium with a wide range of flowers represented by engraving. First published in 1613, 367 copper engraved plates made by Basilius Besler (1561-1629) immortalize the spectacular richness of the Botanical Garden of Johann Konrad von Gemmingen (1593/95-1612), Prince-Bishop of Eichst??tt, in Bavaria, Germany. The meticulous illustrations, organized according to the seasons and following the classification system still used today, show plants belonging to a total of 90 families and 340 kinds. The entire collection is regarded as one of the finest treasures of botanical literature, defined by the same Linnaeus, the 18th-century botanist and zoologist, a "work incomparable." The pictorial catalogue of Besler long survive the gardens themselves, which were destroyed by the invasion of the Swedish troops in 1634.