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Perché mi hanno ucciso - 978886086011
di Aleksandr Litvinenko Salvatori L. (cur.) Litvinenko M. (cur.) edito da Aiep, 2008
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Perché mi hanno ucciso
- Autori : Aleksandr Litvinenko Salvatori L. (cur.) Litvinenko M. (cur.)
- Editore: Aiep
- Data di Pubblicazione: 2008
- Genere: SCIENZA POLITICA
- Argomenti : Russia-Politica Perseguitati politici Putin, Vladimir
- Curatore: Salvatori L.; Litvinenko M.
Perché mi hanno ucciso: "Perché mi hanno ucciso" è un libro dossier che ripercorre la vicenda del dissidente russo Aleksandr Valterovich Litvinenko, spirato il 23 novembre 2006, all'età di 43 anni, nel letto del University College Hospital di Londra, dove era stato ricoverato il 2 novembre. A ucciderlo, il polonio 210, un isotopo rarissimo, costosissimo, che non dà alcuno scampo anche a dosi minime. Litvinenko negli ultimi anni aveva scritto numerosi articoli giornalistici con tesi considerate sovversive dalla nomenklatura russa: verità scomode, sugli attentati ai palazzi di Mosca del 1999, sulla strage del Teatro Dubrovka del 2002, sull'orrore di Beslan nel settembre 2004 e anche sull'omicidio di Anna Politkovskaja. Il libro dossier è una raccolta degli articoli redatti dallo stesso Aleksandr Litvinenko nei suoi ultimi anni di vita. L'introduzione è curata dal giornalista Luca Salvatori che, insieme a Maxim Litvinenko, fratello minore di Aleksandr, ha anche intervistato Boris Berezovskij - forse, il principale oppositore di Putin - e Achmed Zakaev, leader della resistenza cecena. Entrambi, come Litvinenko, sono stati costretti all'esilio a Londra, per non essere arrestati o peggio uccisi. Aleksandr due giorni prima di morire scrisse una lettera aperta, indicando il nome di chi, secondo lui, aveva ordinato la sua morte: Vladimir Putin.
"Why they killed me" is a dossier book that traces the story of the Russian dissident Aleksandr Valterovich Litvinenko, who died on November 23, 2006, at the age of 43, in the bed of the University College Hospital in London, where he had been hospitalized on November 2. To kill it, polonium 210, a very rare isotope, very expensive, which does not give any escape even at minimal doses. Litvinenko in recent years had written numerous journalistic articles with theses considered subversive by the Russian nomenklatura: uncomfortable truths, about the attacks on the Moscow palaces of 1999, the massacre of the Dubrovka Theater in 2002, the horror of Beslan in September 2004 and also the murder of Anna Politkovskaya. The dossier book is a collection of articles written by Aleksandr Litvinenko himself in his last years of life. The introduction is edited by journalist Luca Salvatori who, along with Maxim Litvinenko, Aleksandr's younger brother, also interviewed Boris Berezovsky - perhaps, Putin's main opponent - and Achmed Zakaev, leader of the Chechen resistance. Both, like Litvinenko, were forced into exile in London, in order not to be arrested or worse killed. Aleksandr two days before his death wrote an open letter, indicating the name of the person who, according to him, had ordered his death: Vladimir Putin.
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