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Perché mi hanno ucciso - 9788860860118
di Aleksandr Litvinenko Salvatori L. (cur.) Litvinenko M. (cur.) edito da Aiep Editore, 2008
- Prezzo di Copertina: € 16.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Perché mi hanno ucciso
- Autori : Aleksandr Litvinenko Salvatori L. (cur.) Litvinenko M. (cur.)
- Editore: Aiep Editore
- Data di Pubblicazione: 2008
- Genere: scienza politica
- Argomenti : Russia-Politica Perseguitati politici Putin, Vladimir
- Pagine: 152
- Curatore: Salvatori L.; Litvinenko M.
- Dimensioni mm: 213 x 155 x 0
- ISBN-10: 8860860113
- ISBN-13: 9788860860118
Perché mi hanno ucciso: "Perché mi hanno ucciso" è un libro dossier che ripercorre la vicenda del dissidente russo Aleksandr Valterovich Litvinenko, spirato il 23 novembre 2006, all'età di 43 anni, nel letto del University College Hospital di Londra, dove era stato ricoverato il 2 novembre. A ucciderlo, il polonio 210, un isotopo rarissimo, costosissimo, che non dà alcuno scampo anche a dosi minime. Litvinenko negli ultimi anni aveva scritto numerosi articoli giornalistici con tesi considerate sovversive dalla nomenklatura russa: verità scomode, sugli attentati ai palazzi di Mosca del 1999, sulla strage del Teatro Dubrovka del 2002, sull'orrore di Beslan nel settembre 2004 e anche sull'omicidio di Anna Politkovskaja. Il libro dossier è una raccolta degli articoli redatti dallo stesso Aleksandr Litvinenko nei suoi ultimi anni di vita. L'introduzione è curata dal giornalista Luca Salvatori che, insieme a Maxim Litvinenko, fratello minore di Aleksandr, ha anche intervistato Boris Berezovskij - forse, il principale oppositore di Putin - e Achmed Zakaev, leader della resistenza cecena. Entrambi, come Litvinenko, sono stati costretti all'esilio a Londra, per non essere arrestati o peggio uccisi. Aleksandr due giorni prima di morire scrisse una lettera aperta, indicando il nome di chi, secondo lui, aveva ordinato la sua morte: Vladimir Putin.
"Why they didn't kill me" is a book file that traces the story of the Russian dissident Alexander Valterovich Litvinenko, died on November 23, 2006, at the age of 43 years, nel letto del University College Hospital in London, where he was hospitalized on 2 November. To kill, polonium 210, a rare isotope, expensive, that does not give anyone a chance even in minimal doses.
Litvinenko in recent years had written numerous newspaper articles with theses considered subversive by the Russian nomenklatura: inconvenient truths, on the attacks to the palaces in Moscow of 1999, on the massacre of the Dubrovka Theatre of 2002, on the horror in Beslan in September 2004 and also the murder of Anna Politkovskaya. The book file is a collection of articles written by the same Aleksandr Litvinenko in his later years of life. The introduction is done by the journalist Luca Saviors who, along with Maxim Litvinenko, Aleksandr's younger brother, has also interviewed Boris Berezovsky--perhaps, the main opponent of Putin-Achmed Zakaev, leader of the Chechen resistance. Both, like Litvinenko, were forced into exile in London, not to be arrested or worse killed. Alexander two days before his death he wrote an open letter, stating the name of who, according to him, had ordered his death: Vladimir Putin.
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