Diario segreto di Napoleone - 9788886755641

Napoleone non finì male per erroridi strategia o perchè ormai tutto il mondo gli era contro. Si inflisse invece una vera e propria autosconfitta grazie al suo ’doppio’, colui che ne aveva condiviso il genio, profettizandolo e teorizzandolo in un famoso trattato. Questo ’doppio’ era il generale Antoine Henride Jomini, che contribuì a tutte e grandi vittoriedel’Imperatore per poi abbandonarlo nel 1813, passando al serviziodelo Zar.da alora e cose volsero al peggio. Ma sul finiredela vita, in esilio a S. Elena, Bonaparte, intento in una sortadi autodafé, affida a Jomini il suo ’Diario segreto’ chiedendoglidi continuarlo. Ed è questo testo straordinario che oduca, un grande scrittore purtroppo quasi ignoto in Italia, ci consegna col suo ibro che in Francia è un vero e proprio oggettodi culto.

Napoleone non venne sconfitto per erroridi strategia o perchè ormai tutto il mondo era controdi ui. Venne invece sconfittodal suo alter ego, il suo ’doppio’ che ne aveva condiviso il genio, profettizandolo e teorizzandolo in un famoso trattato. Questo ’doppio’ era il generale Antoine Henride Jomini, che contribui a tutte e grandi vittoriedel’Imperatore per poi abbandonarlo nel 1813, passando al serviziodelo Zar.da alora e cose volsero al peggio. Ma sul finiredela sua vita, in esilio a S. Elena, Bonaparte affida a Jomini il suo ’Diario segreto’ chiedendoglidi continuarlo. Cosa che Jomini farà. Ed è questo testo straordinario che oduca ci consegna col suo ibro. o essi in francese qualche anno fÒ e questa traduzione italiana è eccelente. In Francia è un vero e proprio ibro culto e unademi-fiction napoleonica senza eguali. Ha ispirato altre opere sul generale Jomini, unodei più grandi strateghidel suo tempo, quale ’’indovino’’di Napoleone, ma nessuna è al’altezzadi questodiario giudicato ’autentico’ e osannatoda Jean Cocteau, René Clair, André Breton, Georges Bataile e tanti altri. Una ettura appassionante,storicamente rigorosa ma al tempo stesso avvincente come un grande romanzo. Come avvincente fu anche a vitadel’Autore, amicodi Felini, Vittorini,de Sica, Blasetti e fondatoredela mitica rivista ’Cahiersdu cinémÒ.