Scritti sulla tolleranza - 9788851151478

Scritti sulla tolleranza: Sul finire del Seicento l'Inghilterra attraversava forse il suo periodo più confuso e sanguinoso: le lotte fra papisti e puritani dilaniavano il paese fin nelle più alte cariche dello Stato. In questo clima di terrore e diffidenza, quando lo scontro fra la pluralità delle confessioni post-riformiste era all'ordine del giorno e il re cattolico Giacomo II imponeva la sua religione negli uffici pubblici, nell'esercito e nella flotta, si innesta e si sviluppa la riflessione di Locke attorno alla tolleranza. Come nelle leggi della fisica, che proprio allora muoveva i suoi pruni passi in Inghilterra, tanta violenza civile contribuì a innescare nel pensiero del filosofo una reazione uguale e contraria. Per Locke, infatti, non bisogna limitarsi ad applicare la tolleranza in ambito religioso e morale, ma anzi considerarla soprattutto un concetto politico, una soluzione storica: la storia della tolleranza è prima di tutto la storia della definizione del rapporto fra Stato e Chiese. Se la religione cattolica ha immediate ricadute sul comportamento civile dei suoi fedeli, la tolleranza assume invece le caratteristiche di un efficace metodo di governo, un mezzo attraverso cui perseguire la sicurezza dello Stato e la prosperità della società. Locke si batté per la tolleranza religiosa per oltre quarant'anni, dal 1667 fino alla sua morte. I suoi scritti furono di immediata ispirazione per l'evoluzione del dibattito europeo, in quegli stessi anni ma non solo: ben presto il continente avrebbe conosciuto il secolo dei lumi.
At the end of the seventeenth century England was going through perhaps his most confused and bloody period: fights between Papists and Puritans rend the country to the highest offices of State. In this climate of fear and distrust, when the clash between the plurality of post-reformist confessions was commonplace and the Catholic King James II was imposing his religion in public offices, in the army and fleet, engages and develops Locke's reflection around the tolerance. As in the laws of physics, which then moved its pruni steps in England, civil violence helped trigger the thought of philosopher an equal and opposite reaction. For Locke, indeed, we must not confine itself to apply the tolerance on religion and morality, but rather treat it as primarily a political concept, a historical solution: the story of tolerance is first of all the history of the definition of the relationship between State and churches. If the Catholic religion has immediate repercussions on civil behavior of its faithful, tolerance instead assumes the characteristics of an effective method of Government, a means by which to pursue national security and prosperity of society. Locke fought for religious tolerance for over forty years, from 1667 until his death. His writings were of immediate inspiration to the evolution of the European debate, in those same years, but soon the continent would have known the age of enlightenment.