Scrittura e violenza. Narrazioni della guerra civile. Il caso spagnolo - 9788876982231

Scrittura e violenza. Narrazioni della guerra civile. Il caso spagnolo: La guerra civile è un fenomeno specifico, ma anche esemplare di ogni altra forma di scontro bellico. E il rapporto fra letteratura e manifestazioni della violenza è un altro luogo tipico della scrittura novecentesca. Il dato sorprendente che emerge da questo libro di Enrico Lodi è la confutazione della tesi che violenza e cultura siano nemiche irriducibili. Dal modello "eroico" dell'Iliade alla scoperta di un'impossibile "esperienza guerriera" nella modernità schiacciata dal potere devastante della tecnologia che ha dissolto ogni ordine simbolico della guerra nel Novecento, l'autore traccia un panorama del dibattito letterario suscitato dal caso particolare della guerra civile spagnola e ne evidenzia il carattere emblematico. Tra i filo-franchisti e i nazionalisti emergono poche figure di rilievo che, seguendo la propaganda ufficiale, elaborano una vera e propria "pornografia della violenza" che indulge alle seduzioni della morte e alla crudeltà. Sul fronte opposto, anche autori come Rafael Alberti e Pablo Neruda sembrano subire il fascino della violenza tipico della scrittura politicizzata. Ma esiste anche una zona di confine con autori che non cedono alla seduzione della morte: Ramon Sender, Chaves Nogales, Arturo Barea, Maria Zambrano, Miguel de Unamuno, che nella violenza vedono prevalere la "banalità del male". L'appendice finale propone vari testi inediti di questi autori sulla guerra civile.
The civil war is a specific phenomenon, but also specimen of every other form of war-fighting. And the relationship between literature and other local events of violence typical of twentieth-century writing. The surprising that emerges from this book by Enrico Lodi is the refutation of the argument that violence and culture are diehard enemy. From the "heroic" model of the Iliad to discover an impossible "warrior" experience in modernity crushed by the devastating power of technology which dissolved all symbolic order of war in the twentieth century, the author traces a panorama of literary debate aroused by the particular case of the Spanish civil war and highlights the emblematic character. Among the Pro-Franco and the nationalists emerge a few prominent figures who, following official propaganda, draw up a real "pornography of violence" which indulges the seduction of death and cruelty. On the opposite, even authors such as Rafael Alberti and Pablo Neruda seem to suffer the charm of violence typical of Scripture politicized. But there is also a border zone with authors who do not yield to the seduction of death: Ramon Sender, Chaves Nogales, Arturo Barea, Maria Zambrano, Miguel de Unamuno, who see violence prevail the "banality of evil". The final appendix offers a variety of unpublished texts of these authors on the civil war.