Il Moro. Gli Sforza nella Milano di Leonardo - 9788804712893

Il Moro. Gli Sforza nella Milano di Leonardo: Agli occhi del lettore contemporaneo la storia del Ducato di Milano che fa seguito alla morte di Francesco Sforza risulta piena di avventure, lotte di potere, intrighi e misteri, e proprio per questo straordinariamente avvincente. Ce lo ricorda Carlo Maria Lomartire in questo secondo volume della sua trilogia dedicata a una delle più potenti dinastie del Rinascimento italiano. Se infatti è noto e acclarato che Galeazzo Maria, primogenito e successore di Francesco, rimase vittima di una congiura tanto da essere assassinato sul sagrato della basilica milanese di Santo Stefano, il macabro sospetto che suo figlio Gian Galeazzo Maria, legittimo erede, fosse morto avvelenato continuò a circolare per lungo tempo, dentro e fuori la corte milanese. Gettando un'ombra sul personaggio più spregiudicato e cinico della famiglia, Ludovico Sforza, detto «Il Moro» per la carnagione olivastra, la capigliatura corvina, gli occhi neri e fiammeggianti. Uomo di intelligenza sfolgorante, dotato di una sottile sensibilità politica e animato da un'ambizione insaziabile, Ludovico riuscì a fare di Milano oltre che una delle città più ricche, vivaci e ammirate d'Europa, un'invidiata capitale della creatività e della cultura. Fu proprio negli anni della sua reggenza che Milano accolse - insieme al Bramante e a tanti altri artisti, poeti e letterati - il genio di Leonardo da Vinci. Qui il pittore toscano attese ad alcune delle sue opere più celebri: dalla "Dama con l'ermellino" (che altro non era che il ritratto della bella e sensuale Lucia Gallerani, amante del Moro), all'"Ultima cena", dalle costruzio
In the eyes of the contemporary reader, the history of the Duchy of Milan following the death of Francesco Sforza is full of adventures, power struggles, intrigues and mysteries, and for this extraordinarily compelling. Carlo Maria Lomartire reminds us of this in this second volume of his trilogy dedicated to one of the most powerful dynasties of the Italian Renaissance. If in fact it is known and acclaimed that Galeazzo Maria, eldest son and successor of Francis, was the victim of a conspiracy so much that he was assassinated on the churchyard of the Milanese basilica of St. Stephen, the macabre suspicion that his son Gian Galeazzo Maria, legitimate heir, had died poisoned continued to circulate for a long time, in and outside the Milanese court. Casting a shadow over the family's most unscrupulous and cynical character, Ludovico Sforza, known as "The Moor" for his olive complexion, raven hair, black and flaming eyes. A man of blazing intelligence, endowed with a subtle political sensibility and animated by an insatiable ambition, Ludovico managed to make Milan as well as one of the richest, most vibrant and admired cities in Europe, an envied capital of creativity and Culture. It was during the years of his regency that Milan welcomed - together with Bramante and many other artists, poets and literati - the genius of Leonardo da Vinci. Here the Tuscan painter waited for some of his most famous works: from the "Dama with the ermine" (which was nothing but the portrait of the beautiful and sensual Lucia Gallerani, lover of the Moor), to the "Last Supper", from the construction