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Architettura e liturgia. Autonomia e norma nel progetto - 9788869232220
di Longhi A. (cur.) edito da Bononia University Press, 2017
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Architettura e liturgia. Autonomia e norma nel progetto
- Autore: Longhi A. (cur.)
- Editore: Bononia University Press
- Collana: Dies Domini. Fondazione Lercaro
- Data di Pubblicazione: 2017
- Genere: ARCHITETTURA
- Argomenti : Architettura italiana Italia-Chiese
- Pagine: 228
- Curatore: Longhi A.
- Dimensioni mm: 220 x 230 x 0
- ISBN-10: 8869232220
- ISBN-13: 9788869232220
Architettura e liturgia. Autonomia e norma nel progetto: Ogni architettura a destinazione pubblica è l'esito di processi di mediazione e di negoziazione tra una pluralità di attori sociali. Tale osservazione è particolarmente significativa e delicata per l'architettura delle chiese post-conciliari: le comunità cristiane sono infatti chiamate dalla costituzione Sacrosanctum Concilium a promuovere una partecipazione attiva dei fedeli focalizzata sugli aspetti della celebrazione, ma aperta anche a tutte le dimensioni afferenti alla sfera liturgica, tra le quali l'architettura gioca un ruolo decisivo, non riducibile all'aspetto meramente funzionale. Il rapporto tra il progetto - che richiede competenze tecniche e culturali sempre più interdisciplinari - e la committenza ecclesiale - divenuta un soggetto corale, partecipativo, sinodale - costituisce quindi un aspetto sempre più delicato, dai contorni labili, in cui diviene necessario definire i margini di autonomia dei diversi soggetti, negli ambiti disciplinati dalle norme sia ecclesiastiche, sia civili.
Every public architecture is the outcome of processes of mediation and negotiation between a plurality of social actors. This observation is particularly important and delicate for the post Conciliar Church Architecture: the Christian communities are called by the Constitution Sacrosanctum Concilium to promote active participation of the faithful focused on the face of celebration but also open to all dimensions related to liturgical sphere, including the architecture plays a decisive role, not reducible to the merely functional. The relationship between the draft-which requires interdisciplinary skills increasingly technical and cultural-and the commissioning a choral, participative, Church-Synod-subject constitutes an increasingly delicate, labile contours, where becomes necessary to define the degree of autonomy of the different actors in the areas governed by the rules of both civil and ecclesiastical.
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