Breve ma veridica storia della pittura italiana - 9788884166883

Breve ma veridica storia della pittura italiana: "Ed ora: occorre sperare che anche in Italia nasca oggi un artista? Perché no? E perché sì, infine? Ho già detto: l'essenziale non è che ci siano degli artisti italiani ma semplicemente degli artisti. L'essenziale! Non sarebbe questa l'ultima delle nostalgie cui liberarmi? L'essenziale quando uno solo di voi, dopo quarantore di storia dell'arte, creda di potersi ricordare qualche volta che oltre la bistecca e la sigaretta c'è il quadro e la statua. Posso infatti sperar molto o nulla o molto: che qualcuno di voi più intelligente di me possa fra qualche anno strigliare meglio di me l'abbiezione artistica e critica Italiane. Nulla, e va bene lo stesso. Ma vi sono soddisfazioni più modeste, intermedie. Dove sorprenderò uno soltanto di Voi? In qualche elegante primavera parigina, al Salon Carré, mentre, dietro i miei consigli, volterà sdegnosamente le spalle al falso capolavoro che gabba il mondo da secoli? (...) All'ombra di una navata mentre attenderà a far gli occhi alla mezza luce dinanzi al quadro che il sagrestano premurosamente ha già svelato? O, nella chiesa rinzaffata di fresco, discutendo col prevosto il probabile valore - estetico - di un presunto tesoretto locale? Per altri potrebbero essere speranze: per me sono soltanto ipotesi di probabilità non disaggradevoli: e tuttavia bastano ad esimermi da un congedo qualsia." Con uno scritto di Cesare Garboli.
"And now: it is to be hoped that in Italy is born an artist today? Why not? And why Yes, finally? I said: the most important is not that there are Italian artists simply artists. The essential! Wouldn't this be the last of nostalgia which set me free? The essential when one of you, after forty hours of art history, believes he could remember some time over the steak and the cigarette there is the picture and the statue. I can in fact hope very much or anything or much: some of you are more clever than I could in a few years the artistic brush down better than I abbiezione and Worldwide criticism. Nothing, and that's okay. But there are more modest, ongoing satisfaction. Where only one surprise you? In some elegant Parisian spring, at the Salon Carr??, while, behind my recommendations, turn their backs to the fake indignantly masterpiece that gabba worldwide for centuries? (...) In the shadow of an aisle while waits to make eyes at the half light before the picture that the Sexton considerately has already unveiled? Or, in rinzaffata Church, arguing with the Provost on likely value-aesthetic-of an alleged trove? For others may be hopes: for me are only hypothesis of disaggradevoli: and yet not enough to fail to leave any. " With an essay by Cesare Garboli.