Ogni cosa ha il suo tempo. Il «nodo dialettico» kierkegaardiano tra 'edificante' e 'ripresa' - 9788857539546

Ogni cosa ha il suo tempo. Il «nodo dialettico» kierkegaardiano tra 'edificante' e 'ripresa': «'Nodo dialettico' è espressione utilizzata di frequente da Soren Kierkegaard nel corso della sua frenetica attività di scrittore. La sentenza qoheletica d'apertura - in danese: «Alt har sin Tid» - funge da trait d'union tra i concetti qui proposti quali i due fili costituenti questo enigmatico nodo: l'edificante e la ripresa come cifra della miniera filosofica kierkegaardiana, che nel biennio 1843/1844 deposita l'atto di nascita di ambedue le dialettiche. Ogni cosa ha il suo tempo ed un suo senso, e leggendo questa monografia si fa luce tutto intorno: come se il lascito del Qohelet sia stato per Kierkegaard quello di aver nominato - proprio nel terzo capitoletto sull'alternarsi dei tempi - il posto dell'avere luogo, l'inaggirabile che non si piega all'incalcolabile quantità di vanità del tutto: la morte stessa come antidoto, l'effettività ineludibile di cui ne va il pensiero, l'esserci immessa nel cuore dell'uomo - in qualità di 'eternità'." (dalla presentazione di Eugenio Mazzarella). Con scritti inediti di Soren Kierkegaard.
??' Dialectical Knot ' is an expression often used by Soren Kierkegaard during his frenetic activity as a writer. The judgment opening qoheletica-in Danish: "Alt har sin Tid"-acts as a liaison between the concepts proposed here which two strands constituting this enigmatic node: the uplifting and shooting as cipher philosophical kierkegaardiana, which mine in 1843/1844 deposits the birth certificate of the dialectic. Everything has its time and its meaning, and reading this monograph is light all around: as if the legacy of Qohelet States it was for Kierkegaard to their nominated ??? right in the third chapter on alternating days-how does take place, the unavoidable that doesn't bend to the incalculable amount of vanity of everything: death itself as an antidote, the inescapable reality that leaves the thought , have entered into the heart of man-as ' eternity '. " (from the presentation of Eugene Maguire). With unpublished writings of Soren Kierkegaard.