Racconti di un fotografo. Nelle terre del Piave. Ediz. illustrata - 9788894911305

Racconti di un fotografo. Nelle terre del Piave. Ediz. illustrata: Le prime immagini scattate da Paolo Lorenzon nei dintorni del paese di Negrisia, a ridosso del Piave, risalgono alla fine degli anni Sessanta, sul limitare tra due epoche: un 'medioevo', lì sopravvissuto più a lungo che altrove, e la modernità, che ha cancellato in tempo breve quasi ogni traccia del passato. Il giovanissimo fotografo ha fissato in un bianco e nero quanto mai suggestivo i tratti distintivi di entrambi i mondi: ha così saputo restituire un'atmosfera e catturare l'anima di una terra e della sua gente. Scrive Claudio Rorato nel testo introduttivo: «Dove sono oggi quegli 'stradoni' affiancati da siepi altissime, che portavano alle case dei contadini? E quelle aie spesso fangose, ingombre di attrezzi, dov'erano soprattutto gli odori a guidarti? Le zaffate della stalla, il profumo aromatico del fieno, l'odore erboso del radicchio?» Sul finire degli anni Settanta la campagna è ormai perfettamente ordinata, geometrica, drenata di ogni acqua superflua. In quel mondo profondamente mutato, l'artista sceglie di volgere lo sguardo verso altri luoghi e soggetti, prediligendo gli eventi atmosferici e gli spettacoli cui le leggi della fisica danno origine nella natura.
The first images taken by Paolo Lorenzon around the village of Negrisia, near the Piave, date back to the late 1960s, on the edge of two eras: a 'medioevo', there survived longer than elsewhere, and modernity, which erased in time short almost every trace of the past. The young photographer fixed in a black and white more evocative the distinctive features of both worlds: he was thus able to restore an atmosphere and capture the soul of a land and its people. Claudio Rorato writes in the introductory text: "Where are those 'stradons' flanked by very high hedges today, which led to the houses of the peasants? And those often muddy, unhinged schools of tools, where were the smells to guide you? The sourness of the barn, the aromatic scent of hay, the grassy smell of radicchio?" At the end of the seventies the countryside is now perfectly neat, geometric, drained of every superfluous water. In that profoundly changed world, the artist chooses to turn his gaze to other places and subjects, preferring the atmospheric events and spectacles to which the laws of physics give rise in nature.