Yan Pei-Ming. Roma. Catalogo della mostra (Roma, 18 marzo-19 giugno 2016). Ediz. bilingue - 9788817088091

Yan Pei-Ming. Roma. Catalogo della mostra (Roma, 18 marzo-19 giugno 2016). Ediz. bilingue: "Per celebrare il trecentocinquantesimo anniversario dell'Accademia di Francia a Roma, Éric de Chassey incaricò due ex borsisti - uno pittore, l'altro storico dell'arte - di un progetto specifico, lasciandolo alla loro iniziativa. Sapeva peraltro che il tiro a due avrebbe funzionato; era infatti già stato sperimentato al Louvre e, in seguito, alla galleria Thaddaeus Ropac, sebbene in una differente modalità. Come me, Ming tornò dunque alla "Villa" su tracce diverse e distanti; per me quarant'anni prima tra il 1975 e il 1977 per Ming vent'anni dopo (1993-1994). Vi faccio cenno perché il nostro attaccamento a questo luogo, e a quello che pensiamo sia il suo genio, la conoscenza vissuta che ne avevamo, la nostra esperienza diversa e condivisa hanno guidato la mostra. Ce ne ricordavamo in ogni momento del nostro lavoro, delle nostre discussioni; i borsisti, i direttori, i lavori e i giorni, una villa ancora splendidamente isolata, per me che ho vissuto l'ultimo anno di Balthus e il primo di Jean Leymarie (ma Balthus rimaneva e la transizione fu impercettibile); le ricerche che mi portavano al mattino in Vaticano, la sera alla Hertziana; le interminabili passeggiate per Roma; i viaggi in ogni parte d'Italia; la meravigliosa libertà di due anni di apprendistato. Per Ming, un soggiorno più breve - un anno soltanto, che è troppo poco - e recluso, interamente rivolto alla mostra che ne fu l'esito e in cui espose in particolare, nel Grand Salon, i suoi 108 Brigands."
"To celebrate the 350th anniversary of the Academy of France in Rome, ??ric de Chassey commissioned two Alumni-a painter, another art historian-of a specific project, leaving it to their initiative. He knew that the shooting two would work; had already been experimented in the Louvre and, later, the Gallery Thaddaeus Ropac, although in a different way. Like me, Ming returned to "Villa" on different tracks and distant; for me forty years before between 1975 and 1977 for Ming vent'anni dopo (1993-1994). I nod because our attachment to this place, and what we think is his genius, the lived knowledge that we shared our experience and guided the view. We remembered it in every moment of our work, our discussions; the fellows, the directors, the works and days, a villa still splendidly isolated, for me that I have lived the last year of Balthus and the first of Jean Leymarie (but Balthus was left and the transition was inaudible); searches that I wore in the morning in the Vatican, in the evening at the Hertziana; the interminable walks to Rome; I travel all over Italy; the wonderful freedom of two years of apprenticeship. For Ming, the stay shorter-one year only, which is too little-and recluse, completely turned to see who was the outcome and where he exhibited in the Grand Salon, his 108 Brigands. "