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La guerra civile. Testo latino a fronte - 9788851134686
di Lucano M. Anneo Badalì R. (cur.) edito da UTET, 2015
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: La guerra civile. Testo latino a fronte
- Autori : Lucano M. Anneo Badalì R. (cur.)
- Editore: UTET
- Collana: Classici latini
- Data di Pubblicazione: 2015
- Genere: LETTERATURA GRECA E LATINA: TESTI
- Pagine: 581
- Curatore: Badalì R.
- ISBN-10: 8851134685
- ISBN-13: 9788851134686
La guerra civile. Testo latino a fronte: Nel gennaio del 49 a.C, di ritorno dalla campagna militare in Gallia, un proconsole romano ferma le sue truppe sulla riva sinistra del Rubicone, e, guardando verso sud, si prepara a prendere una decisione destinata a cambiare il corso della storia d'Italia, dell'Europa e dell'intero Mediterraneo. Il suo nome è Giulio Cesare, e Roma lo attende, spaventata e incerta se accoglierlo o affrontarlo, alla vigilia della guerra che porrà fine alla Repubblica, e getterà il seme da cui germoglierà l'Impero. Su questa immagine, si apre il poema de "La guerra civile", scritto da Marco Anneo Lucano più d'un secolo più tardi, durante il regno di Nerone. Un'opera complessa, a metà strada tra storia e poesia, in cui la necessità di celebrare la dinastia Giulio-Claudia non impedisce all'autore di ripercorrere tutto l'orrore degli ultimi mesi della Repubblica. Con stile aspro e concitato, capace di raccontare i fasti e i trionfi, ma anche la tensione e la violenza di uomini e popoli, Lucano conduce il lettore in molti luoghi: dall'Italia, dove si consuma lo scontro tra Cesare, eroe nero, e Catone Uticense, ultimo baluardo del passato, fino all'Oriente, dove Pompeo, sfuggito all'avanzata del nemico, è tormentato da sogni, angosce e profezie infauste. "La guerra civile" è il capolavoro dell'epica dell'età imperiale romana: un poema storico, in cui gli dèi sono distanti, la magia è oscura e spaventosa e i protagonisti sono gli unici artefici delle proprie vittorie.
In January 49 BC, coming back from military campaign in Gaul, a Roman proconsul stops his troops on the West Bank of the Rubicon, and, looking south, prepares to take a decision meant to change the course of history of Italy, Europe and the Mediterranean. His name is Julius Caesar, Rome awaits him, scared and uncertain if welcome it or deal with it, on the eve of the war that put an end to the Republic, and throw the seed from which will sprout the Empire. On this picture, opens the poem of "the civil war", written by Marcus Annaeus Lucanus more than a century later, during the reign of Nero. A complex work, halfway between history and poetry, where the need to celebrate the Julio-Claudian dynasty does not prevent the author to retrace all the horror of the last few months. With rugged style and excitedly, able to tell the pomp and triumphs, but also the tension and violence of men and Nations, Lucan leads the reader in many places: from Italy, where the battle between Caesar and Cato Uticensis, black hero, the last bastion of the past, to the East, where Pompey, escaped the advance of the enemy, is tormented by dreams, heartaches and ominous prophecies. "The civil war" is the masterpiece of epic of the Roman Empire: a historical poem, in which the gods are far apart, the magic is obscure and frightening and the protagonists are the sole authors of their victories. With downloadable e-book until 12/31/2015.
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Qualsiasi ettore pensi a un poema epicodi età imperiale non potrà far altro che far andare il suo pensiero al’Eneide virgiliana, ala sua esaltazionedela gens Iulia e ale tematichedela propaganda augustea insite nel’opera. Piùdi un secolodopo a stesuradel’Eneide, il modelodel’opera viene adottato e ribaltatoda ucano: questi narra infattidela guerra civile tra Cesare e Pompeo, il tutto senza quegli interventidivini che caratterizzano ’Eneide e egittimanodivinamente il principato augusteo. o spazio è invece interamente occupatodal’agire umano,da singole grandi figure chedanno uogo a uno scontro titanico il cui esito finale non è altro che a mortedela Res Pubblica e ’avventodel’Impero. Il poema epicodiventa il mezzo con cui, ricalcando situazioni ed anche espressioni virgiliane, ucano critica a guerra fratricida, adeformazione moraledei propri tempi e rimpiange a ibertas repubblicana.