Matematica al bar. Conversazioni su giochi, logica e altro - 9788820402846

Matematica al bar. Conversazioni su giochi, logica e altro: Non è infrequente che i matematici si trovino a discorrere della loro disciplina al di fuori degli usuali ambienti di lavoro. Ne risultano discussioni, com'è ovvio, più rilassate e informali, ma non meno appassionate. In molti casi sono i paesaggi agresti, o anche la semplice cornice di un qualche parco cittadino, a ispirare queste conversazioni. Ma forse più spesso che alle seduzioni bucoliche della natura i matematici cedono alle lusinghe di una tazza di caffè, di un boccale di birra, o di un bicchiere di vino, e non disdegnano le tentazioni della buona tavola. E talvolta, nel conviviale intrecciarsi di ragionamenti più o meno zoppicanti e improvvisate congetture, si è assistito al germogliare di grandi idee matematiche. I lettori, dunque, non devono stupirsi del fatto che le conversazioni che costituiscono l'oggetto di questo libro si svolgano in ambienti che ben poco hanno di accademico. Né devono meravigliarsi che i due autori, oltre a confrontarsi sui loro terreni favoriti, la teoria dei giochi e la logica, si divertano a divagare toccando temi - la letteratura, il tennis, il "talento naturale" - all'apparenza molto distanti dalla matematica. All'apparenza: perché concepire la matematica come un'attività incontaminata e avulsa dalla multiforme varietà del mondo e della cultura è tanto insensato quanto confinare entro un esiguo recinto la curiosità di chi, quella varietà, aspira a indagare e conoscere.
It is not uncommon that mathematicians are talking of their discipline outside of the usual working environment. The resulting discussions, obviously, more relaxed and informal, but no less passionate. In many cases the rural landscapes, or even the mere suggestion of a few City Park to inspire these conversations. But perhaps more often than the seduction of nature's bucolic mathematicians surrender to the lure of a cup of coffee, a glass of beer, or a glass of wine, and do not disdain the temptations of good food. And sometimes, in more or less lame reasoning and convivial interweaving of improvised conjectures, saw the budding of large mathematical ideas. Readers, therefore, should not be surprised that the conversations that are the subject of this book take place in environments that have little academic. Nor should they wonder that the two authors as well as discuss their favorite terrain, game theory and logic, have fun to ramble touching themes-literature, tennis, "natural talent"--seemingly far away from mathematics. Apparently, why conceive mathematics as an unspoiled and divorced from wide variety of world and culture is so foolish as to confine within a small enclosure the curiosity of who, that variety, aims to investigate and learn.