Il più grande spettacolo del mondo. Botanica e immaginazione. Ediz. illustrata - 9788868335489

Il più grande spettacolo del mondo. Botanica e immaginazione. Ediz. illustrata: Cos'hanno in comune i possenti alberi millenari con i delicati fiori di campo, le conturbanti orchidee con il mais o il cotone che utilizziamo ogni giorno? Giganti dei boschi come il tasso e la quercia sono così densi di significati culturali e religiosi da racchiudere nei loro anelli "una genealogia spirituale" che ha più a che fare con la decifrazione di un simbolo che non con un quesito strettamente botanico. Altri protagonisti del mondo vegetale come cotone e mais intrecciano mito ed economia, mentre felci e ninfee parlano della bizzarria dei gusti e delle mode, fino al caso emblematico dell'orchidea, sintesi di fascino, esotismo e pruderie vittoriana, incarnazione floreale del prepotente colonialismo britannico. Il segreto di Mabey sta nel descrivere la vita delle piante nel suo legame inestricabile con l'habitat umano, e quindi con la cultura, l'economia, l'arte. In molti sensi, le piante non sono mai "semplici vittime, esseri passivi", ma protagoniste di un unico grande spettacolo che la natura mette in scena da millenni proprio sotto i nostri occhi. Perennemente in bilico tra scienza e romanticismo, nel suo viaggio Mabey si fa accompagnare da ricercatori di ogni epoca così come dalle voci incantate di Keats e Wordsworth: sguardi diversi, ma colpiti dal medesimo fascino e mossi da un'unica passione.
What do the mighty thousand-year-old trees have in common with the delicate wildflowers, the troubled orchids with the corn or cotton we use every day? Forestry giants such as badger and oak are so dense with cultural and religious meanings that they enclose in their rings "a spiritual genealogy" that has more to do with deciphering a symbol than with a strictly botanical question. Other protagonists of the vegetable world such as cotton and corn weave myth and economy, while ferns and water lilies speak of the bizarreness of tastes and fashions, up to the emblematic case of the orchid, synthesis of charm, exoticism and Victorian prudence, embodiment of overbearing British colonialism. Mabey's secret lies in describing the life of plants in its inextricable bond with the human habitat, and therefore with culture, economy, art. In many ways, plants are never "mere victims, passive beings", but protagonists of a single great show that nature has staged for millennia right before our eyes. Perennially in the balance between science and romance, on his journey Mabey is accompanied by researchers of every era as well as the enchanted voices of Keats and Wordsworth: different looks, but struck by the same charm and moved by a single passion.