Il mio nome è Carducci e lavoravo in Fiat - 9788895709703

Il mio nome è Carducci e lavoravo in Fiat: "'Ma che vuol dire diritto al lavoro?', si chiede Carducci ad un.assemblea in cui si denunciano le nuove forme di sfruttamento operaio legate alla progressiva macchinizzazione del processo produttivo. Già, che significato ha parlare di un "diritto" a proposito di un'attività che gli fa venire il mal di testa ogni volta che torna a casa e che tutto il santo giorno gli fa sentire un fastidioso fischio all'orecchio sinistro? (...) L'operaio Carducci ha dunque ragione: nonostante i moderni metodi di produzione abbiano reso possibile la pace e la sicurezza per tutti, noi abbiamo preferito continuare a far lavorare le persone allo stesso modo, continuando a sprecare tanta energia quanta ne era necessaria prima dei progressi tecnologici. In questo modo abbiamo creato una situazione per cui chi lavora continua a lavorare troppo, mentre troppe persone non conoscono altro che il precariato e la disoccupazione. Insomma, siamo stati davvero degli idioti, ma non c'è ragione alcuna per continuare ad esserlo".
"' But that means right to work? ' asks Campbell to a new Assembly in which they denounce. Forms of worker exploitation related to progressive machination of the production process. Yes, what does it mean to speak of a "right" about an activity that makes him a headache every time he comes home and that all day long makes him feel an annoying ringing in the left ear? (...) The workman Carducci has therefore reason: despite modern production methods have made it possible for peace and security for all, we have preferred to continue to work the same way, people continuing to waste as much energy as was necessary before the technological advances. In this way we have created a situation in which those who work continue to work too, while too many people know no other that job insecurity and unemployment. I mean, we were really idiots, but there is no reason to continue it. "