Il braccio della poesia. il sostegno e l'abbandono - 9788822900456

Il braccio della poesia. il sostegno e l'abbandono: Benché adiacenti e cooperanti nell'anatomia umana, la mano e il braccio sono non raramente pensati e sentiti come divergenti, se non confliggenti, dalla letteratura. E, prima della letteratura, dal linguaggio stesso. Proprio le lingue che li nominano con una sola parola, rendono sensibile l'abisso che li separa, che può separarli, e che quella parola cerca di colmare, o di coprire. Intorno a questa semplice scoperta (le vere scoperte sono sempre semplici) gira il presente saggio. Esso ha radice in un momento particolare della mia storia personale: per dire addio ai miei studenti, non ho voluto sventolare la mano, ma ho voluto ricordare loro il potere del braccio della poesia, che sostiene e abbandona, forse nello stesso momento. Questo libro è perciò, anche, quello che è stato: una lezione. Il lettore noterà un infittirsi di "braccia" molto significative nel periodo che va dal 1850 al 1950. C'è un perché, una ragione. Mentre la civiltà occidentale veniva sempre più stretta nelle maglie delle formazioni reattive, la poesia ha mantenuto una zona libera da esse, contraria ad esse, rappresentabile nel braccio, che allora è un po' come l'inconscio della fraterna e reattiva mano.
Although adjacent and cooperating in human anatomy, the hand and arm are often designed and felt like, if not conflicting, divergent from the literature. And, before the literature, from the language itself. Just appoint them languages with one word, make sensitive the chasm that separates them, which can separate them, and that that Word seeks to fill, or cover. Around this simple discovery (the real discoveries are always simple) run this essay. It is rooted in a particular moment of my personal story: to say goodbye to my students, I didn't want to wave the hand, but I wanted to remind them of the power of the poem, which supports and gives up, perhaps at the same time. This book is so, well, what it was: a lesson. The reader will notice a thickening of "arms" very significant in the period from 1850 to 1950. There is a reason, a reason. While Western civilization came ever closer in the meshes of reactive formations, poetry has maintained a free zone from them, contrary to them, representable in arm, which then is a bit like the unconscious of reactive and fraternal hand.