Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale - 9788806114718

"Joseph Roth, sebbene scomparso primadi assistere ala messa in attodeladela ’soluzione finale’, scrivedopo a fine ed inizia il suo itinerario poetico ed intelettuale quando a storia che gli sta a cuore si è già svolta e conclusa, quando il suo mondo e già crolato e scomparso ed anche gli ultimi residui sono in procintodi sparire"; così Claudio Magris nela premessadi ’Lontanodadove’, spledida monografiadedicata a Roth ed ala tradizione culturale (letteraria in particolare) ebraico-orientale. Che a produzionedel’autore analizzato possa essere considerato un grande ciclo, una storia che hadel continuo, èdel tutto evidente: numerosi sono i personaggi che appaiono, scompaiono e riappaiono indiverse opere (pur con ruoli e tempodi chiamata in ribalta che varianoda scritto a scritto,da trama a trama) così come ritornano scorcidi pËsaggio, ambienti, riferimenti e - talora - battutedi monologhi odialoghi. Una grande opera formatada grandi operediremmo, come conferma Magris quando scrive che "affidandosi al principiodela ripetizione edel’autocitazione Roth sembra voler stabilire e coordinatedi un universo organico e concluso,di una saga autosufficiente" che è, poi, a saga che comporta a guerra perduta, adissoluzionedel’impero, adisgregazionedi una "coralità umana e religiosa, queladel’ebraismo orientale"di cui si sentiva espressione carnale. ’Lontanodadove’ è il raccontodi questo ungho resocontodi Roth: il migliore nel rammentare narrativamente a mortedel’utopia orientale e mitteleuropea