Caro collega. Lettere a compositori, direttori d'orchestra, intendenti teatrali - 9788842820635

Caro collega. Lettere a compositori, direttori d'orchestra, intendenti teatrali: Prezioso epistolario a una voce, "Caro collega" custodisce le lettere che Gustav Mahler inviò, tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, a personalità come Bruckner, Dvorak, Strauss, Busoni, Schönberg, Walter, Bülow e Cosima Wagner. Sono lettere intense, che costantemente fondono vita e arte, preoccupazioni professionali e riflessioni estetiche, e che hanno il dono prodigioso di far rivivere al lettore la storia di uno dei musicisti che più hanno segnato la contemporaneità e di proiettarlo nell'articolata vita musicale della colta élite mitteleuropea di fine Ottocento. In questa corrispondenza, che si estende dagli anni dell'apprendistato fino al grande successo americano della Metropolitan Opera House, si sente vibrare la voce di Mahler: velata di timidezza ma pregna del più sincero entusiasmo nei primi anni di carriera, quando ventenne si presenta al mondo della musica, si fa di lettera in lettera sempre più sicura nel gestire i continui problemi e imprevisti che un affermato direttore d'orchestra deve affrontare: dalla scelta dei cantanti ai rapporti con i colleghi, dalla richiesta di consigli e informazioni alle relazioni con istituzioni, giornalisti e mecenati. Accompagnate da un rigoroso apparato critico che restituisce il substrato di uno dei periodi più fecondi della storia della musica, queste lettere avvincono per la forza con cui da ogni riga traspaiono, inconfondibili, il garbo dell'intellettuale, la passione del direttore d'orchestra, l'intraprendenza del direttore di teatro e soprattutto la grandezza poliedrica del compositore, che nemmeno di fronte alle p
A precious one-voiceet, "Dear Colleague" holds the letters that Gustav Mahler sent, in the late 19th and early 20th centuries, to personalities such as Bruckner, Dvorak, Strauss, Busoni, Schonberg, Walter, Balow and Cosima Wagner. They are intense letters, which constantly blend life and art, professional concerns and aesthetic reflections, and which have the prodigious gift of reviving the history of one of the musicians who most marked the contemporary and projectited it in the articulated musical life of the cultured Central European elite of the late nineteenth century. In this correspondence, which extends from the years of apprenticeship to the great American success of the Metropolitan Opera House, Mahler's voice is heard vibrating: veiled with shyness but full of the most sincere enthusiasm in the early years of his career, when Twenty years old introduces himself to the world of music, he becomes a letter in letter more and more confident in dealing with the continuous problems and unforeseen events that an established conductor has to face: from the choice of singers to relationships with colleagues, from the request for advice and information on relations with institutions, journalists and patrons. Accompanied by a rigorous critical apparatus that returns the substrate of one of the most fruitful periods in the history of music, these letters enliven by the force with which from each line transpire, unmistakable, the grace of the intellectual, the passion of the conductor, the undertaking of the theatre director and above all the multifaceted grandeur of the composer, who not even in front of the