Una piazza e cento metri di strada. Tra ricordi e considerazioni - 9788889323762

Una piazza e cento metri di strada. Tra ricordi e considerazioni: In questo volume l'autore ripercorre i ricordi della propria infanzia attraverso racconti ed episodi, tutti narrati secondo un comune denominatore: l'espressione di un mondo povero ma vero, fatto di estrema semplicità ed umanità, costantemente avvolto dal disagio ma mai dal degrado. Un vivere tipicamente meridionale retto da un inconsapevole carpe diem, nell'impossibilità della programmazione e scevro da improbabili miti e facili illusioni. Eppure anche un'umanità così semplice possiede intrinseche e profonde radici filosofiche, rette in maniera logica e tramandate di generazione in generazione dai racconti degli Anziani, nella loro duplice funzione di educatori ed intrattenitori dei più giovani. Era un mondo imperniato sul rispetto, l'ascolto dell'anziano, erudito o analfabeta che fosse, fermava lo sguardo e l'attenzione dei ragazzi. Quelle storie rimanevano loro impresse e venivano fatte oggetto di successive discussioni e, a volte, di facile ilarità. Il messaggio suggerito al lettore è quello del dialogo costante e continuo con i giovani, nel giusto e consapevole tentativo di non lasciarli in balia dei social network, artificiosi surrogati di quel desiderio mai sopito dell'uomo di mantenere i contatti, lo scambio, il dialogo. Far loro comprendere che la vita è fatta di relazioni vere, visive, che generano altre storie da raccontare, poi, ai propri nipoti.
In this book the author recounts memories of his childhood through stories and episodes, all narrated in accordance with a common denominator: the expression of a poor world, but true, fact of extreme simplicity and humanity, constantly enveloped in discomfort but never decay. A southern life governed by an unwitting carpe diem, impossible and improbable myths and devoid of easy illusions. Yet even a humanity that simple intrinsic and deep philosophical roots, has governed in a logical manner and handed down from generation to generation by the stories of elders, in their dual role of educators and entertainers of the youngest. It was a world based on respect, listening for the elderly, illiterate or scholar, would stop and the children's attention. Those stories were left them impressed and were the subject of subsequent discussions and sometimes easy hilarity. The message suggested to the reader is that constant and continuous dialogue with young people, in the right and conscious attempt not to leave them at the mercy of social networks, artificial surrogates of that desire never dormant human contacts, Exchange, dialogue. Make them understand that life is made up of real relationships, Visual, which generate more stories to tell, then, to their grandchildren.