La caduta. I ricordi di un padre in 424 passi - 9788806219833

La caduta. I ricordi di un padre in 424 passi: Diogo Mainardi ha scritto un libro sulla paternità, sulla felicità di essere padri e sull'amore suscitato dalla nascita di un figlio. Tito è nato tredici anni fa con una paralisi cerebrale, a causa del terribile errore di un medico, in un ospedale di Venezia. Quando la disabilità è stata diagnosticata, Diogo ha vissuto una settimana di "angoscia e terrore". Poi è successo qualcosa. Sua moglie Anna è caduta inciampando in un tappeto, Tito si è messo a ridere, Diogo si è messo a ridere, Anna si è messa a ridere. "La comicità slapstick era un linguaggio che capivamo tutti. Tito cade. Mia moglie cade. Io cado. Ciò che ci unisce - che ci unirà sempre - è la caduta". Diogo ha capito che Tito aveva bisogno di essere amato per quello che era, senza patetismi. Ciò che ci accomuna, "disabili" e "abili", è la caduta come categoria dello spirito: siamo nati come esseri in bilico, ognuno instabile a modo suo. Questo libro è dunque anche un'accusa formidabile contro il cliché della "normalità", contro la stupidità umana che affiora nel mondo in tempi diversi e in modi sempre nuovi, nel mito del corpo perfetto o peggio nell'eugenetica nazista. E poiché nei suoi primi anni Tito comunicava soltanto attraverso immagini, gesti, simboli e analogie, Diogo ha adattato il suo racconto al linguaggio del figlio. In un rovesciamento radicale di prospettiva, la storia universale viene letta attraverso la storia di Tito.
Diogo Mainardi wrote a book on fatherhood, the happiness of being fathers and about love inspired by the birth of a child. Tito was born 13 years ago with cerebral palsy, because of the terrible mistake of a doctor at a hospital in Venice. When disability is diagnosed, Diogo has lived a week of "distress and terror." Then something happened. His wife Anna fell stumbling into a carpet, Titus snottily, Diogo snottily, Anna started to laugh. "The slapstick was a language that everyone understood. Tito falls. My wife falls. I fall. What unites us-that unite us always--is the fall ". Diogo understood that Tito had need to be loved for what it was, without patetismi. What we have in common, "disabled" and "skillful", is the fall as a category of the spirit: we were born as being poised, each unstable in its own way. This book is therefore also a formidable accusation against the clich??s of "normality", against human stupidity that surfaces in the world at different times and in new ways, in the myth of the perfect body or worse in Nazi eugenics. And since in its early years Tito communicated only through images, gestures, symbols and analogies, Diogo has adapted his story to the child's language. In a radical reversal of perspective, the universal story is read through the story of Titus.