La danza, la mia vita - 9788884408891

La danza, la mia vita: In questa autobiografìa, la grande Natalia Makarova rivela la propria storia di danzatrice e le sue idee sull'arte del balletto, rievocando la carriera che l'ha vista protagonista sia al Kirov, in Russia, sia - dopo la sua defezione dall'Unione Sovietica, nel 1970 - in Occidente. Scrive di quella decisione cruciale e di quanto ne conseguì: la difficoltà di esibirsi per la prima volta in Inghilterra e in America; il lavoro intrapreso per rafforzare la tecnica e andare incontro alla grande varietà di ruoli e alla fitta agenda di spettacoli con cui presto dovette confrontarsi; la sfida di ricreare (per l'American Ballet Theatre) un atto de La bayadère e di preparare le danzatrici americane a eseguirlo nello stile classico più puro. E poi racconta la sua scelta più importante: interrompere l'attività per avere un bambino. Ma, ciò che forse più conta, Natalia analizza quasi ogni ruolo da lei eseguito, in particolare in Giselle e ne Il lago dei cigni, due balletti di cui è stata l'interprete suprema. E ci spiega le sue convinzioni sulla tecnica, l'ispirazione e l'interpretazione; sul balletto sovietico; sulle compagnie con cui ha collaborato nell'Est Europa e in Occidente; sui danzatori e sui coreografi che l'hanno accompagnata. E nel ricordare tutto questo, Natalia rivela anche un tratto della personalità che la accomuna profondamente agli altri grandi artisti: da un lato, l'inflessibile senso della critica verso se stessa, dall'altro il sincero apprezzamento del genio altrui.
In this autobiograf??a, the great Natalia Makarova reveals its history as a dancer and his ideas on the art of Ballet, recalling the career that saw her protagonist both at the Kirov, Russia, either--after his defection from the Soviet Union in 1970-in the West. Writes of that crucial decision and of what ensued: the difficulty to perform for the first time in England and America; the work undertaken to strengthen the technique and meet the wide variety of roles and the busy schedule of shows with which soon was confronted; the challenge of recreating (for American Ballet Theatre) an act of La bayad??re and American dancers prepare to run it in classic style. And then she tells her most important choice: stop activity to have a baby. But what perhaps most importantly, Natalia analyzes almost every role from her run, particularly in Giselle and Swan Lake, two Ballets that were the Supreme interpreter. And he explains his beliefs on technique, inspiration and interpretation; the Soviet Ballet; the companies with which he has worked in Eastern Europe and in the West; about dancers and choreographers who have accompanied. And remember all this, Natalia also reveals a personality trait that unites deeply to other great artists: on the one hand, the unyielding sense of criticism towards herself, the sincere appreciation of the genius of others.