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Mi dicevi che una penna non ha gambe - 9788867480043
di Malacarne M. Teresa edito da Fondazione Mario Luzi, 2013
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Mi dicevi che una penna non ha gambe
- Autore: Malacarne M. Teresa
- Editore: Fondazione Mario Luzi
- Data di Pubblicazione: 2013
- Genere: letteratura italiana: testi
- ISBN-10: 8867480049
- ISBN-13: 9788867480043
Mi dicevi che una penna non ha gambe: "Il lavoro di Maria Teresa Malacarne parte da qui, avendo dinanzi consapevolmente solo l'illusoria linea degli orizzonti. Non si tratta ovviamente di luoghi anche soltanto pensati come reali o realistici, né tantomeno qualche contemporanea fiaberia dal contenuto fantastico, bensì orizzonti verso stati della mente e dello spirito, orizzonti interiori, abissi dell'anima. Quei baratri sul ciglio dei quali l'autrice, pur in precario equilibrio si batte eroicamente resiliente, consapevole dell'ineluttabile imminente, infinito e indefinito. Non un passo indietro, ma avanti lungo il bordo della voragine personalissima che pure la porta all'isola del sé, alla meraviglia dell'isolamento autopoietico, che non è della sua malattia anche se ne parla, ma della sua quotidiana normalità di esistente umano, della nostra qualità di uomini. Un'isola dove una penna può avere gambe, eppure può essere persino utile che qualcuno ti dica di no. Un'isola entro lo spazio della quale, unicamente, ci conduciamo alla scoperta dell'unità delle cose, dei sentimenti, dei sensi e dei costrutti, unità in sé stessa pur nella diversità dei molti." (Dalla Prefazione di Massimo Paoli)
"The work of Maria Teresa Malacarne starts here, having faced only illusory line knowingly of horizons. This is obviously not only places thought of as real or realistic, nor some great content, but contemporary fiaberia horizons to States of mind and the spirit, inner horizons, the depths of the soul. Those chasms on the edge of which the author, despite the precarious balance is fighting heroically resilient, aware of the inescapable imminent, infinite and indefinite. Not a step backward, but forward along the edge of the chasm that the door to the very personal self to the wonder Island autopoietic insulation, which is not of his illness although he speaks, but its existing human normality of daily, our quality of men. An island where a pen can have legs, yet can be even useful that someone will say no. An island within the space which, uniquely, we lead to the discovery of the unity of all things, feelings, senses and constructs, unity in itself despite the diversity of the many. " (From the foreword by Massimo Paoli)
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