Poesie. Testo francese a fronte - 9788831726313

Poesie. Testo francese a fronte: Etienne Mallarmé, detto Stéphane, nasce a Parigi nel 1842. L'infanzia e la giovinezza sono segnate da due dolorosissimi lutti: ad appena cinque anni muore sua madre, e dieci anni più tardi l'amata sorella minore, Maria. Questa duplice perdita, unita allo slancio precoce per la poesia romantica, è il presupposto di una sensibilità letteraria in cui i temi dell'assenza e del Nulla svolgeranno un ruolo centrale. Cosi la sua personale poetica si orienta verso la ricerca di una parola essenziale, che recuperi il significato dell'esistenza all'interno di una fitta rete di analogie e simboli. Fondamentale l'incontro, nel 1861, con I fiori del male di Baudelaire e con l'opera di Poe, di cui traduce nel corso degli anni le poesie. Consumata la fase in cui la sua scrittura risente ancora di quei modelli, e in generale del clima parnassiano del tempo - che trapela ancora nella prima Erodiade (1865) -, Mallarmé trova la sua peculiare cifra stilistica a partire dal racconto incompiuto Igitur (1869) e, ancor più, con la pubblicazione nel 1876 de Il pomeriggio d'un Fauno. La sua vita familiare, di onesto professore di inglese nei licei, è di nuovo turbata nel 1879 dalla morte del secondogenito Anatole. La notorietà letteraria aumenta con la pubblicazione di alcune poesie all'interno dell'antologia di Verlaine I poeti maledetti (1884). Divenuto ormai punto di riferimento indiscusso per la nuova scuola simbolista e decadente, Mallarmé continua a pubblicate con parsimonia versi, poemetti in prosa e pagine di critica. Nel 1897 esce in rivista la sua opera più innovativa, Un colpo di dadi mai
Etienne Mallarmé, known as Stéphane, was born in Paris in 1842. His childhood and youth were marked by two painful bereavements: at the age of five his mother died, and ten years later his beloved younger sister, Maria. This double loss, combined with the early momentum for romantic poetry, is the premise of a literary sensibility in which the themes of absence and nothingness will play a central role. Thus his personal poetics is oriented towards the search for an essential word, which recovers the meaning of existence within a dense network of analogies and symbols. The meeting, in 1861, with Baudelaire's Flowers of Evil and Poe's work, of which he translates over the years, translates the poems. Given the phase in which his writing is still affected by those models, and in general of the Parnassian climate of the time - which still leaks in the first Herode (1865) -, Mallarmé finds his peculiar stylistic figure from the unfinished tale Igitur (1869) and, even more so, with the publication in 1876 of The Afternoon of a Faun. His family life, as an honest professor of English in high school, was again troubled in 1879 by the death of his second son Anatole. Literary notoriety increased with the publication of some poems within the anthology of Verlaine The Cursed Poets (1884). Now an undisputed reference point for the new symbolist and decadent school, Mallarmé continues to publish thriftily verses, prose poems and pages of criticism. In 1897 he released his most innovative work, A Shot of the Dice Ever