Per una antropologia della creaturalità - 9788861241268

Per una antropologia della creaturalità: Una delle più grandi forme di povertà culturale e spirituale del nostro tempo è l'ignoranza antropologica, cioè l'oblio o l'aperta negazione della verità umana. Più restiamo inconsapevoli della realtà profonda del nostro essere e più tendiamo a violarla, a disgregarla, a eluderla. Occorre quindi la ripresa corale e interculturale di una ricerca che - dalla teologia alla filosofia, dalle scienze umane alle scienze naturali - sappia riconoscere i tratti costitutividella nostra umanità. Nella direzione di questa sapienza antropologica si muove la proposta elaborata da un gruppo di ricerca del Dipartimento di Filosofia e Scienze Umane dell'Università di Macerata e qui presentata. Oltre le prospettive che riportano l'identità umana alla natura, o alla cultura, oppure all'intreccio tra le due dimensioni, sembra che non resti altro che una terra di nessuno. Gli autori del volume si inoltrano in questo spazio apparentemente vuoto giungendo invece a chiarire il senso, il progetto e le implicazioni di un'antropologia della creaturalità. Il percorso del testo si snoda attraverso l'approfondimento tematico di una costellazione di categorie come creatura, nascita, persona, anima, cuore, coscienza morale, ragione, spirito, corporeità, dono, disponibilità, speranza. Emerge da queste pagine il disegno di una via nuova in antropologia, che prefigura una consapevolezza più nitida, ricca di sviluppi che interessano la metafisica come la teologia, l'epistemologia come le scienze umane, l'etica come la politica.
One of the greatest forms of cultural and spiritual poverty of our time is anthropological ignorance, that is, the oblivion or outright denial of human truth. The more we remain unaware of the profound reality of our being, the more we tend to violate it, to disintegrate it, to elude it. It is therefore necessary to take up a choral and intercultural research that - from theology to philosophy, from the human sciences to the natural sciences - is able to recognize the constitutive features of our humanity. The proposal developed by a research group of the Department of Philosophy and Human Sciences of the University of Macerata and presented here moves in the direction of this anthropological wisdom. Beyond the perspectives that bring human identity back to nature, or culture, or the intertwining of the two dimensions, it seems that nothing remains but a no man's land. The authors of the volume delve into this apparently empty space, succeeding instead in clarifying the meaning, the project and the implications of an anthropology of creatureliness. The path of the text unfolds through the thematic deepening of a constellation of categories such as creature, birth, person, soul, heart, moral conscience, reason, spirit, corporeality, gift, availability, hope. What emerges from these pages is the design of a new path in anthropology, which prefigures a clearer awareness, rich in developments that affect metaphysics as well as theology, epistemology as well as the human sciences, ethics as well as politics.