Ho visto un Fo. Storia di Dario, vera e immaginaria - 9788823518599

Ho visto un Fo. Storia di Dario, vera e immaginaria: A Stoccolma sono i giorni della cerimonia del Premio Nobel. Ma quell'anno, nella Gran Sala del Palazzo Reale, davanti agli Immortali c'è uno dei laureati più sorprendenti e fantastici che si siano mai presentati, il giullare che si fa beffe del potere, il sovversivo che si diverte a mettere a nudo re e papi, la voce e il corpo di una tradizione teatrale che ha origini molto lontane: Dario Fo. Giuseppina Manin, che a quella cerimonia ha partecipato come inviata del Corriere della Sera, ripercorre l'evento vent'anni dopo lasciando che la memoria corra, l'immaginazione voli, sulle tracce della sua storia meravigliosa. Sogni, visioni, ricordi, testimonianze, aneddoti si mescolano alla realtà, tra Sale Blu, ricevimenti sontuosi, Grand Hotel, vie, piazze e canali della capitale svedese, dove si possono fare imprevedibili incontri. Ecco Dario che riavvolge i fili degli strabilianti racconti dei fabulatori del lago, i primi maestri di narrazione, ritrova l'emozione della scoperta della pittura e del teatro, due amori che coltiverà in parallelo per tutta la vita. E poi la passione più grande, Franca Rame, con la quale ha diviso la sua parabola umana e artistica. E ora è al suo fianco in quella sera incantata e un po' buffa del Nobel. A un anno dalla morte, Dario Fo torna a vivere in queste pagine con la forza provocatoria e l'allegra impudenza del suo essere attore, drammaturgo, uomo di cultura e di grande umanità. Sempre pronto a rovesciare il senso delle cose, a denunciare torti e ingiustizie, e a ridere sull'assurdo dell'esistenza. Fino all'ultimo giorno.
In Stockholm are the days of the Nobel Prize ceremony. But that year, in the Grand Hall of the Royal Palace, in front of the Immortals there is one of the most amazing and fantastic graduates who have ever come, the jester who mocks the power, the subversive who enjoys exposing kings and popes, the voice and body of a trad theatrical iration that has very distant origins: Dario Fo. Giuseppina Manin, who attended that ceremony as an envoy of Corriere della Sera, retraces the event twenty years later, letting the memory run, the imagination flying, on the trail of its wonderful history. Dreams, visions, memories, testimonies, anecdotes mix with reality, including Blue Rooms, lavish receptions, Grand Hotel, streets, squares and canals of the Swedish capital, where you can make unpredictable encounters. Here is Dario who rewinds the threads of the amazing tales of the lake's fabulatori, the first masters of storytelling, rediscovers the emotion of the discovery of painting and theater, two loves that will be cultivated in parallel throughout his life. And then the greatest passion, Franca Rame, with whom he divided his human and artistic parable. And now he's by his side on that enchanted and somewhat funny night of the Nobel. One year after his death, Dario Fo returns to live in these pages with the provocative force and cheerful impudence of his being an actor, playwright, man of culture and of great humanity. Always ready to overturn the sense of things, to denounce wrongs and injustices, and to laugh at the absurdity of existence. Until the last day.