Da Ottone di Sassonia ad Angela Merkel. Società, istituzioni, poteri nello spazio germanofono dall'anno Mille ad oggi - 9788802074252

Da Ottone di Sassonia ad Angela Merkel. Società, istituzioni, poteri nello spazio germanofono dall'anno Mille ad oggi: Un luogo comune, in fondo benevolo, sostiene che gli italiani stimino i tedeschi ma non li amino, mentre dal canto loro i tedeschi gli italiani li amerebbero senza però stimarli. Sulle reciproche percezioni pesano, sicuramente gli eventi tragici accaduti nella prima metà del Novecento e tuttavia a far da recente barriera contribuisce, per l'Italia, il fattore linguistico. Se per gli ambienti colti dell'Ottocento e del primo Novecento il tedesco era lingua considerata necessaria, oggi il predominio anglosassone e la politica della traduzione rende terra incognita la Germania e la sua produzione storiografica e saggistica anche ai gruppi sociali più informati. Certo, alcune sintesi sono disponibili, ma quasi tutte si occupano di periodi specifici della storia tedesca, e molte sono opera di autori germanici, usi a dare per scontate quelle conoscenze di fondo che da noi invece sono di nicchia. E parso allora sensato proporre una "sintesi estrema", che fornisse un quadro generale degli eventi e dei processi intervenuti nel millennio intercorso tra l'incoronazione di Ottone I e oggi. Con un'importante premessa: è solo dalla metà del secolo Diciannovesimo che il concetto di Germania corrisponde a qualcosa di reale (lo stesso vale, del resto, per l'Italia); in precedenza ad esistere era solo uno spazio germanofono, dai confini estremamente indistinti, al cui interno operavano istituzioni, strutture sociali, articolazioni del potere tutt'altro che univoche.
Commonplace, basically benevolent, argues that the Italians should truly esteem the Germans but not love them, while for their part the Germans would love them but Italians estimate them. On mutual perceptions weigh, surely the tragic events that took place in the first half of the 20th century and yet far from Italy, contributes to barrier recently the language factor. If cultivated environments of the nineteenth and early twentieth century German language was considered necessary, Anglo-Saxon dominance today and the politics of translation makes terra incognita the Germany and its historiographical production and nonfiction even more knowledgeable social groups. Sure, some summaries are available, but almost all deal with specific periods of German history, and many are the work of German authors, uses to take for granted the knowledge which we are niche. It seemed so sensible to propose an "extreme synthesis", which would provide an overall picture of events and processes involved in the Millennium between the coronation of Otto I and today. With an important premise: it is only by the middle of the 19th century that the concept of Germany corresponds to anything real (the same applies, moreover, to Italy); previously in existence was only German-speaking space, extremely blurry boundaries, within which they operated institutions, social structures, joints of power far from unique.