Falene - 9788869344695

Falene: Cos'hanno in comune una giovane zingara, un metronotte con una dipendenza da psicofarmaci e un impiegato di banca costretto ad una vita insignificante? Sono gli unici a vedere l'eclissi che improvvisamente oscura il sole gettando la città in una notte oscura e senza fine. Mentre il Presidente della Nazione descrive entusiasta la ripresa economica e le persone continuano meccanicamente la loro vita senza mai alzare gli occhi al cielo, attirati dalle sfavillanti luci dei negozi e del centro commerciale, pervasi da un'irrefrenabile smania di acquisti, intorno a loro tutto muore e appassisce e il freddo diventa insopportabile per la mancanza di luce, ma né le televisioni né giornali ne danno notizia. I tre, trasformati in improbabili ed involontari eroi, si trovano così a vagare nell'oscurità pulsante, inseguiti da animali impazziti e sadici cacciatori di topi che pattugliano le strade in cerca dei pochi che riescono a scorgere l'eclissi campeggiare nel cielo. Falene è una storia di allucinante onirismo ed acuto pessimismo dietro la quale si cela un cuore nero, grondante sangue, in cui riecheggiano la fantascienza apocalittica degli anni '70, la feroce critica consumistica cara al George Romero di Zombi, la parabola politica del John Carpenter di Essi Vivono e un'acuta osservazione dell'essere umano, falena intrappolata in un meccanismo di asfissiante mestizia. La storia che Matteo Mantero mette in scena denota uno sguardo tagliente ed acuminato, in grado di elevare un'opera di "genere" ad altezze inaspettate. Per questo Falene inquieta, spaventa, pone scomodi interrogativi.
What do a young gypsy woman, a metronotte with an addiction to psychotropic drugs and a bank employee forced into an insignificant life have in common? They are the only ones to see the eclipse that suddenly obscures the sun throwing the city into a dark and endless night. While the President of the Nation enthusiastically describes the economic recovery and people mechanically continue their lives without ever raising their eyes to the sky, attracted by the sparkling lights of the shops and the shopping center, pervaded by an irrepressible craving for purchases, around them everything dies and withers and the cold becomes unbearable due to the lack of light , but neither the television nor the newspapers report on it. The three, transformed into unlikely and involuntary heroes, find themselves wandering in the pulsating darkness, chased by crazed animals and sadistic rat hunters who patrol the streets in search of the few who can see the eclipse camping in the sky. Moths is a story of hallucinatory dreamlikeness and acute pessimism behind which lies a black heart, dripping with blood, in which echo the apocalyptic science fiction of the 70s, the fierce consumerist criticism dear to The George Romero of Zombi, the political parable of John Carpenter of They Live and an acute observation of the human being, moth trapped in a mechanism of suffocating sadness. The story that Matteo Mantero stages denotes a sharp and sharp look, able to elevate a work of "genre" to unexpected heights. This is why Falene worries, frightens, poses uncomfortable questions.