La paura dell'uomo contemporaneo. Ragione, ragione strumentale e cultura in Fides et ratio 47 - 9788870947786

La paura dell'uomo contemporaneo. Ragione, ragione strumentale e cultura in Fides et ratio 47: Oscar Pistorius, campione dei Giochi Paralimpici per atleti con disabilità fisiche, è stato ammesso nel 2008 alle Olimpiadi normali. Il tribunale ha messo in evidenza che le sue protesi per le gambe non gli davano alcun vantaggio sugli altri atleti. Ma questo è solo un esempio di un processo culturale sconvolgente, di portata epocale. Nel laboratorio dello scienziato, seguendo la procedura del metodo scientifico, la ragione viene 'incorporata' in un apparecchio, slegandosi dalla tradizione che la voleva sempre presente durante l'uso di strumenti più semplici, non 'intelligenti'. La 'mente meccanizzata', come le cheetah di Pistorius, ha lanciato il corpo umano alla velocità del pensiero: possiamo (quasi istantaneamente) ricevere un'e-mail mentre viene scritta o vedere con un'ecografia chi non è ancora nato. Ma mentre ciò accade, l'uomo usa la ragione in un modo nuovo, non tradizionale. Infatti, gli strumenti 'intelligenti' sono certamente una conquista, ma fanno venir meno alcune certezze elementari. La ragione corre la corsa della macchina, ma smarrisce le sue radici: non sa più da dove venga, non sa più a chi appartenga, se alla macchina o all'essere umano che la utilizza. Solo un tribunale - ma presieduto da chi? - potrebbe garantire il suo corretto funzionamento. Insomma, come Pistorius, anche la ragione è a un bivio: appartenere solo all'uomo o anche allo strumento?
Oscar Pistorius, the Paralympic Games for athletes with physical disabilities, was admitted in the normal Olympics 2008. The Court pointed out that his prosthetic legs not gave him no advantage over other athletes. But this is just one example of a disturbing cultural process of epochal. Scientist in the laboratory, by following the steps of the scientific method, reason is ' embedded ' in one device, disconnects itself from the tradition that wanted her ever present while using simpler tools, not ' smart '. The ' mechanized ' mind as the cheetah of Pistorius, launched the human body at the speed of thought: we can (almost instantly) receive an email while it is being written or watch with an ultrasound, those who are not yet born. But as that happens, man uses the reason in a new, non-traditional. In fact, the instruments ' smart ' are certainly an achievement, but they do lack some basic certainties. The reason runs the race of car, but loses its roots: no longer knows where it comes from, no longer knows who belong, if the machine or the human who uses it. Only a court-but chaired by who? -could ensure its proper functioning. You know, like Pistorius, also the reason is at a crossroads: belong only to man or even the tool?