La peste letteraria. Milano 1630-Londra 1665 - 9788893461313

La peste letteraria. Milano 1630-Londra 1665: La peste. Un nome «pieno di fantasmi e di paure», avrebbe detto un lombardo che non era privo di ingegno parafrasando se stesso. Un incubo che evoca spettri - la morte nera - e alimenta il terrore. Un morbo di origine antica che si manifesta con orribili bubboni e tende a infierire duramente soprattutto là dove le condizioni per il contagio sono più favorevoli: nei nuclei urbani affollati e nei quartieri poveri e degradati in cui miseria e sporcizia hanno maggiori probabilità di annidarsi. Milano nel 1630, sotto il dominio degli spagnoli, e Londra nel 1665, all'alba della Restaurazione, erano due città molto diverse che, a distanza di pochi decenni, furono colpite dallo stesso flagello. All'epoca si ignoravano le cause e le modalità di diffusione della malattia, che divennero note solo a fine Ottocento. Le autorità cittadine emanavano gride e ordinanze per fronteggiare la calamità con i mezzi e le conoscenze di cui disponevano, mentre le autorità religiose avevano a che fare con superstizioni e fanatismi. Ciarlatani e fattucchiere avevano gioco facile nel suggestionare una popolazione spaventata e ignorante e la spasmodica ricerca di un capro espiatorio si traduceva spesso in caccia all'untore. In questo volume proponiamo il ritratto che due illustri letterati hanno fatto delle loro città durante la pestilenza: Alessandro Manzoni in alcuni capitoli dei "Promessi sposi" e Daniel Defoe nel "Diario dell'anno della peste". L'intento è di offrire l'impagabile piacere di leggere o rileggere pagine di indiscutibile valore documentario e letterario e la possibilità di confrontare d
The plague. A name "full of ghosts and fears," he told a Lombard who was not without wits paraphrasing himself. A nightmare that evokes ghosts-the black death-and feeds on terror. An ancient disease that manifests itself with horrible bubonic masses and tends to punish him harshly, especially where the conditions are more favorable for infection: in crowded urban centres and in poor neighborhoods and degraded that misery and filth are more likely to lurk. Milan in 1630, under the Dominion of the Spaniards, and London in 1665, at the dawn of the restoration, were two very different cities that, every few decades, were affected by the same scourge. At the time you were ignorant of the causes and modes of spread of the disease, which became known only at the end of the 19th century. City authorities gave off gride and ordinances in order to face the calamity with the means and the knowledge they had, while religious authorities had to do with superstition and fanaticism. Charlatans and witches had easy play in influencing a population scared and ignorant and spasmodic scapegoating often resulted in chase the infector. In this volume we propose that portrait two distinguished scholars have made of their city during the plague: Alessandro Manzoni in some chapters of "Promessi sposi" and Daniel Defoe in the diary of the year of the plague ". The intent is to offer the priceless pleasure to read or reread pages of unquestionable literary and documentary value and the ability to compare d