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Tra dimensione nazionale e vocazione europea. Diritto criminale e cultura giuridica nel Regno di Napoli dal secondo Seicento agli albori dell'Illuminismo - 9788849550832
di Ferruccio Maradei edito da Edizioni Scientifiche Italiane, 2022
- Prezzo di Copertina: € 64.00
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Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Tra dimensione nazionale e vocazione europea. Diritto criminale e cultura giuridica nel Regno di Napoli dal secondo Seicento agli albori dell'Illuminismo
- Autore: Ferruccio Maradei
- Editore: Edizioni Scientifiche Italiane
- Collana: Univ. Catanzaro «Magna Graecia» , Nr. 70
- Data di Pubblicazione: 2022
- Genere: diritto
- Pagine: 424
- Dimensioni mm: 240 x 0 x 0
- ISBN-10: 8849550839
- ISBN-13: 9788849550832
Tra dimensione nazionale e vocazione europea. Diritto criminale e cultura giuridica nel Regno di Napoli dal secondo Seicento agli albori dell'Illuminismo: Tra XVII e XVIII secolo la cultura europea attraversò un periodo di lenta ma decisiva trasformazione caratterizzato da una notevole tensione scientifica che coinvolse il diritto. In questo periodo di straordinario fermento culturale anche il Regno di Napoli, solo apparentemente alla periferia di un'Europa in lenta transizione «dall'antico al moderno», seppe aprirsi a questi stimoli, evidenziando su più fronti significativi segnali di avanzamento. In un percorso tutt'altro che lineare e uniforme, prima delle proposte riformistiche avanzate dall'Illuminismo, anche il diritto criminale mostrò primi segnali di vivacità. Nel Regnum questa branca giuridica fu appannaggio di avvocati e giudici che ne plasmarono struttura e contenuti in un numero copioso di Pratiche criminali, ma anche di commentari e manuali istituzionali. Se una parte di queste opere rimase inesorabilmente legata alla tradizione, non mancarono, d'altro canto, segnali di inusitata apertura culturale: dalle sperimentazioni linguistiche a quelle sistematiche, fino alla moderata messa in discussione di alcuni istituti giuridici ritenuti fino ad allora insindacabili. Nonostante il carattere policentrico della criminalistica napoletana, il terreno principale di dibattito rimase ancora legato agli istituti della procedura. Ad animarlo si trovarono almeno due questioni fondamentali: il problema del valore e dell'utilizzabilità degli indizi ad condemnandum e quello della tortura giudiziaria. In quel periodo, la criminalistica sembrò schiudere maggiori spiragli garantistici con la presenza, spesso velata, di accenti critic
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