La compagnia delle anime finte - 9788854513938

La compagnia delle anime finte: Dalla collina di Capodimonte, la «Posillipo povera», Rosa guarda Napoli e parla al corpo di Vincenzina, la madre morta. Le parla per riparare al guasto che le ha unite oltre il legame di sangue e ha marchiato irrimediabilmente la vita di entrambe. Immergendosi «nelle viscere di un purgatorio pubblico e privato», Rosa rivive la storia di sua madre: l'infanzia povera in un'arida campagna alle porte della città; l'incontro, tra le macerie del dopoguerra, con Rafele, il suo futuro padre, erede di un casato recluso nella cupa vastità di un grande appartamento in via Duomo; il prestito a usura praticato nel formicolante intrico dei vicoli, dove il rumore dei mercati e della violenza sembra appartenere a un furore cosmico. E una narrazione di soprusi subiti e inferti, di fragilità e di ferocia. Ed è la messinscena corale di molte altre storie, di «anime finte» che popolano i vicoli e, come attori di un medesimo dramma, entrano sulla ribalta della memoria: Annarella, amica e demone dell'infanzia e dell'adolescenza, Emilia, la ragazzina che «ride a scroscio» e torna un giorno dal bosco con le gambe insanguinate, il maestro Nunziata, utopico e incandescente, Marioma-ria, «la creatura che ha dentro di sé una preghiera rovesciata», Iolanda, la sorella «bella e stupetiata»... «Anime finte» che, nelle profondità ipogee di una città millenaria, attendono, come Vincenzina e come la stessa Rosa, una riparazione. Arriverà, sorprendente e inaspettata, nelle pagine finali del libro ad accomunare madre e figlia in un medesimo destino.
From the hill of Capodimonte, the "Poor Posillipo", Rosa looks at Naples and speaks to the body of Vincenzina, her dead mother. He speaks to her to repair the breakdown that has united them beyond the blood bond and has irreparably marked the lives of both. Diving "into the bowels of public and private purgatory", Rosa relives her mother's story: her poor childhood in a dry countryside on the outskirts of the city; the meeting, among the rubble of the post-war period, with Rafele, his future father, heir to a house recluse in the gloomy vastness of a large apartment in Via Duomo; the loan to wear practiced in the tingling tangle of the alleys, where the noise of markets and violence seems to belong to a cosmic fury. It is a narrative of abuses suffered and inflicted, of fragility and ferocity. And it is the choral staging of many other stories, of "fake souls" that populate the alleys and, as actors of the same drama, come to the forefront of memory: Annarella, friend and demon of childhood and adolescence, Emilia, the little girl who "laughs in a weed" and one day back from the woods with bloodied legs, the master Nunziata, utopian and incandescent, Marioma-ria, "the creature that has within him an inverted prayer", Iolanda, the sister "beautiful and tormented"... "Fake souls" who, in the hypogee depths of a thousand-year-old city, await, like Vincenzina and like Rosa herself, a repair. It will arrive, surprising and unexpected, in the final pages of the book to unite mother and daughter in the same destiny.