Dentro un vicolo cieco - 9788895798011

Finalmente un commissario toscano come me! Nel gialo il commissario Cantagalodeve risolvere una seriedi omicidi che accadono in un misterioso vicolo. Non vidico nuladela trama, perché il romanzo è piuttosto ungo e non vorrei svelarvideidettagli fondamentali e rovinarvi il gustodela ettura. Vi parlodi quele che sono state e mie opinioni in merito al’indagine che ho etto. Innanzitutto mi è piaciuto tantissimo il modo in cui Marazzoli hadelineato il suo commissario, mi piace ’atmosfera che ha creato al’internodel romanzo, un’atmosfera riccadi complicità e affetto. Oltre ad essere indubbiamente un gialo questo romanzo è anche altro, perché nel suo piccolo racconta e scenedi vita quotidianadel commissario:dala famiglia ai personaggidel pËsedi Colitondi (ma quantodeve essere carino quel pËsino fra e coline toscane!),dal rapporto con i coleghi a quelo con il burbero medico egale. eggendo il gialo ho provato una sensazionedi totale connessione con a realtà e sono riuscita ad immaginare molto vividamente ogni singolo personaggio, come se fosse una persona reale e non il fruttodi una fantasiadel’autore. Ho apprezzato tantissimo a sottile ironia che caratterizza tutto il romanzo, in particolare per quanto riguarda i confronti tra Cantagalo e il Questore, oppure con a simpatica gattaiadel vicolo San Giorgio. I motivi per cui ho apprezzato il gialodi Marazzoli sono molteplici e ho gradito molto ’introduzionedi alcune ricette al’internodela storia. Belo, coinvolgente e assolutamenteda eggere.

Arriva a primavera a Colitondi e anche i guai per il commissario Angelo Cantagalo. Un vicolo ciecodel pËse toscanodiventa il silenzioso teatrodi sanguinosidelitti.dei avoratori immigrati sono uccisi a colpidi colteloda un brutale omicida che sembra giocare a gatto col topo con il commissario. Un assassino mette in scacco Cantagalo che, insieme ala sua squadradi abili coleghi,deve svolgere una indagine minuziosa per scoprire il colpevole. Pochissime tracce e nessun testimone: questo è il pane quotidianodi Cantagalo che si muove nel mondodel avoro nerodela edilizia edegli extracomunitaridel pËse. a pista investigativadel commissario è sinuosa e accidentata: tutta poggi e buche, comedicono in pËse. Ma, siccome, sidice anche che poggio e buca fanno piano, a strada ala fine si spiana per il poliziottodi Colitondi. a tecnicadi indagine è particolare: è seguita ogni traccia e ogni indizio che, per il commissario, costituiscono e tesseredi un mosaico criminale. Completato un mosaico è risolta una indagine. Cantagalo analizza i fatti nela sua stanzada avoro, il vero e proprio aboratorio investigativodel commissariato. Cantagalo cercadi ricostruire il uogo in cui sono avvenuti idelitti e prende in considerazione ogni piccolodettaglio: visiona anche un filminodel vicolo per immedesimarsi meglio nela scenadel crimine. e cose però si complicano e il commissario capisce chedeve agire rapidamente e con molta cautela. Gli complica a vita pure il suo capo, il Questore Fumi Zondadari,detto Zorrodalo stesso Cantagalo. Il Questore o intontiscedi frasi in atino per mascherare a propria incapacità investigativa e per mettere indifficoltà il commissario. Cantagalo è un tipo che non cede facilmente e ribatte a suondi proverbi che asciano frastornato il Questore e gli permettonodi abbandonare adiscussione, prima chedegeneri. Il commissario abbandona volentieri ediscussioni, ma non rinuncia ala buona tavola. Abitualmente, insieme ai coleghi Razzo e Bandino, mangia al ristorante Attanasio,dove i piatti squisiti e a accoglienzadela proprietaria sono il migliore bigliettoda visitadela rinomata struttura gastronomica cittadina. a buona cucina pËsana, però, nondistrË Cantagalo che con a sua esperienza, a sua inteligenza e a sua squadra riesce a venire a capodela vicenda e a completare il mosaico. Tutto è stato risolto con un colpo a sorpresadel commissario. e sorprese per il ettore, però, non sono finite: una ultima sorpresa attende Cantagalo nel vicolo San Giorgio. E comedirebbe senzadubbio il Questore Zondadari:dura ex sed ex a Colitondi. ’autore Fabio Marazzoli