Alterità. L'identità come relazione - 9788870007275

Alterità. L'identità come relazione: «Pensare le alterità significa cercare tra le pieghe di se stessi e misurare le coniugazioni, riflettere sulle distanze e sulle prospettive, sulle distorsioni che l'osservazione inevitabilmente compie, categorizzando e disgiungendo. Il volto dell'altro è mascherato dalle proiezioni egoiche che vi facciamo convergere, deteriorato come il ritratto di Dorian Gray, non riconoscibile, perché di fronte al suo sentire siamo troppo occupati ad ascoltarci. Le alterità ci sono accanto in infiniti mondi, entrano frattalicamente all'interno della nostra identità, che sembra frantumarsi e disperdersi nel continuum, ci appaiono nei sogni, come fantasmi dotati di una loro personalità, tali da trasformare la dimensione onirica in una seconda flessione del vivere. Le alterità sono il rimedio per salvare l'essere umano da quell'Io odioso e detestabile di pascaliana memoria, che non si accorge di annichilirsi nel momento stesso in cui impermeabilizza il suo mondo e si elegge a centro, ma altresì che trasforma gli altri in oggetti nel suo continuo bisogno di asservirli per fermentare la propria apparente presenza...»
??Think the otherness means trying in the folds of themselves and measure conjugations reflect on distances and perspectives, the distortions that observation inevitably accomplishes, categorizing and uncoupling. The other's face is masked by egoiche projections that we converge, deteriorated like Dorian Gray, unrecognizable, because in front of her feel we are too busy to listen to us. The otherness beside us in an infinite number of worlds, enter frattalicamente inside our identity, which seems to shatter and disperse in the continuum, they appear in dreams, like ghosts with their own personality, such as to transform the oneiric dimension into a second downturn in the living. The otherness is the remedy to save mankind from that odious and detestable pascalian gravity's memory, that I don't notice the moment you draw waterproof his world and he elects to downtown, but also that turns others into objects in its continuous need to enslave them to ferment their apparent presence ...??