Nell'ora chiara che tutto accoglie - 9788885791428

Nell'ora chiara che tutto accoglie: "Miti quotidiani, conoscenze che cambiano seguendo i colori del giorno, fondali trasfigurati da sguardo e pensiero mossi verso i punti cardinali. C'è forte dipendenza tra il minimo eroismo della consuetudine e il sogno del mito. L'accostamento alle cose da parte di questa poesia racconta condizione assolutamente vitale, il ricorso alla natura è abitato da influenze panteiste e la personificazione aggiunge ritmi umani lungo tutto il ciclo delle correnti terrestri. La direzione univoca del libro dispone la visione della luce, attraversando i fondamenti cruciali del mondo animato. Pur fuori dalle regole di coloro che furono i Romantici, gli ultimi a incarnare "il sogno della natura" in figure del mito, la raccolta si addensa là dove ancora esistono orizzonti praticabili. Il linguaggio è memore di immagini senza filtro, di itinerari luminosi e ricchi di movimenti biologici e coloristici che sembravano scomparsi dall'attenzione dei poeti. Appaiono suoni e brividi tattili di ben altre epoche, catturati da volontà insonne, e contrastanti le insidie meccaniche. Margani mette in scena paesaggi oggi segreti ai più, là fuori il teatro degli alberi, degli animali, dei boschi e delle acque occupa lo sfondo e i primi piani. I ponti crollano, le macerie avanza-no ma il sud del mondo viene guardato come corte salvifica. I bagliori di una fine sono molto vicini, Margani li scruta e ci avverte, contemporaneamente lavora perché i princìpi elementari non vengano distrutti, e la pietra e la vita restino nell'ordine delle cose. Gli uomini sono ancora nel paesaggio, pur con canti e destino al lim
"Daily myths, knowledge that change according to the colors of the day, backgrounds transfigured by gaze and thought moved to the cardinal points. There is a strong dependence between the slightest heroism of custom and the dream of the myth. The approach to things on the part of this poem tells absolutely vital condition, the recourse to nature is inhabited by pantheistic influences and the personification adds human rhythms throughout the cycle of terrestrial currents. The unique direction of the book places the vision of light, crossing the crucial foundations of the animated world. Even out of the rules of those who were romantics, the last to embody "the dream of nature" in figures of myth, the collection thickens where there are still workable horizons. The language is reminiscent of images without a filter, of luminous itineraries and rich of biological and coloristic movements that seemed to have disappeared from the attention of the poets. Tactile sounds and shivering of many other epochs, captured by Sleeed will, and contrasting mechanical pitfalls. Margani puts in scene today's secret landscapes to the most, out there the theatre of trees, animals, woods and waters occupies the background and the close-ups. The bridges crumble, the rubble advances-no but the south of the world is looked at as a saving court. The gleam of an end is very close, Margani scans them and warns us, at the same time he works to ensure that elementary principles are not destroyed, and stone and life remain in the order of things. The men are still in the landscape, even with songs and destiny at the Lim