Asterusher. Autobiografia per feticci. Nuova ediz. - 9788875707538

Asterusher. Autobiografia per feticci. Nuova ediz.: Ispirazione fondamentale per autori di tutte le epoche, la casa è un luogo che nelle sue molte declinazioni - spazio fisico o immaginario, territorio chiuso del ricordo familiare o ambiente prescelto per le manifestazioni del subconscio - occupa un posto d'onore nella letteratura come nella vita: lasciamo le nostre tracce sulle case che abbiamo abitato, così come loro le hanno lasciate su di noi. Sono proprio le case, quelle dove ha trascorso lunghi periodi durante l'infanzia, l'oggetto del racconto per immagini di Michele Mari in "Asterusher. Autobiografia per feticci", che torna in una nuova edizione accresciuta. Attraverso le fotografie di Francesco Pernigo, Mari ci invita all'interno delle sue dimore, ci mostra gli angoli nascosti raccontando, in un intreccio di aneddoti e citazioni, la storia indissolubilmente legata agli oggetti che le hanno popolate e le popolano. Ne emerge un'identità letteraria evocata attraverso le tracce fisiche di una storia personale e familiare, un'identità ambigua come quelle, alluse nel titolo, dell'"Asterione" di Borges e degli "Usher" di Poe.
A fundamental inspiration for authors of all ages, the house is a place that in its many forms - physical or imaginary space, closed territory of family memory or chosen environment for the manifestations of the subconscious - occupies a place of honor in the literature as in life: we leave our traces on the houses we have inhabited, just as they have left them on us. It is precisely the houses, those where he spent long periods during his childhood, the object of Michele Mari's picture story in "Asterusher. Autobiography for fetishes", which returns in a new, heightened edition. Through the photographs of Francesco Pernigo, Mari invites us inside his mansions, shows us the hidden corners telling, in a weave of anecdotes and quotes, the story inextricably linked to the objects that populated and populated them. The result is a literary identity evoked through the physical traces of a personal and family history, an ambiguous identity such as those, alluded to in the title, of the "Asterion" of Borges and the "Usher" of Poe.