Il rappresentante di felicità - 9788893848022

Il rappresentante di felicità: "Il 13 ottobre nacque Vincenzo, Vincenzo Marino: non ci fu alcun dubbio che a lui spettasse il nome di papà. L'erede c'era: era il 1993. L'istante in cui me lo portarono a far vedere, ancora nell'incubatrice, rimarrà uno dei momenti più importanti di tutta la mia vita. Era felicità, felicità assoluta, ben immortalata dalla foto che mi scattò proprio in quell'istante il mio amico Cono. Caterina ebbe poi una seconda gravidanza, che purtroppo terminò con un aborto spontaneo. Fu un brutto colpo, ma non volevo vedere mia moglie così avvilita. Allora presi Vincenzo, che allora aveva un anno e mezzo, e lo buttai sul letto dell'ospedale vicino a lei. «Tieni, prendi Vincenzo! Su, alzati dal letto e andiamocene tutti insieme a casa». Ho sempre pensato che la sofferenza si combatte esclusivamente con la felicità, la morte con la vita. È un po' la mia religione personale".
"On October 13th Vincenzo, Vincenzo Marino was born: there was no doubt that he deserved the name of dad. The heir was there: it was 1993. The moment they brought me to see him, still in the incubator, will remain one of the most important moments of my life. It was happiness, absolute happiness, well immortalized by the photo that my friend Cone took at that very moment. Catherine then had a second pregnancy, which unfortunately ended in a miscarriage. It was a bad blow, but I didn't want to see my wife so dejected. So I took Vincenzo, who was then a year and a half old, and threw him on the hospital bed next to her. "Hold on, take Vincenzo! Come on, get out of bed and let's all go home together." I have always thought that suffering is fought exclusively with happiness, death with life. It's kind of my personal religion."