Credere per vedere. Riflessioni sulla razionalità della Rivelazione e l'irrazionalità di alcuni credenti - 9788871809700

Credere per vedere. Riflessioni sulla razionalità della Rivelazione e l'irrazionalità di alcuni credenti: In che modo e secondo quali percorsi è possibile porre nuovamente l'inesauribile questione del rapporto tra ragione e fede? Oggi meno che mai esse si contrappongono, nonostante una larga parte del dibattito pubblico non cessi di affermarne la rivalità. Si può forse perdere la fede, ma non certo perché la ragione riesca a mostrarne l'illusorietà. D'altra parte può accadere che la ragione si scopra incapace di comprendere una parte - e una parte essenziale - delle esperienze che facciamo nel corso della vita, e questo porta frettolosamente a concludere che la ragione non può abbracciare tutto e che bisogna perciò abbandonare all'incomprensibilità spazi immensi della nostra esistenza. Sorge così il regno della credenza e dell'opinione, che molto presto saranno espulse dal campo del pensabile. Da questo sonno della ragione nascono gli incubi dell'ideologia e dell'idolatria. La separazione tra fede e ragione, che tanti sembrano ritenere ovvia e del tutto naturale, si origina innanzitutto proprio da una mancanza di razionalità, dalla resa a tavolino della ragione dinanzi al supposto impensabile. Se non si perde la fede per eccesso di pratica della razionalità, può accadere al contrario che si perda in razionalità allorché si esclude troppo in fretta la fede e l'ambito che essa dice di aprire, cioè quello della Rivelazione. Come già sant'Agostino scriveva, "l'intelligenza è il frutto della fede.
How and in what locations you can replace the inexhaustible question of the relationship between reason and faith? Today less than never they are battling it out, despite a large part of the public debate did not cease to assert the rivalry. You can maybe lose faith, but certainly not because reason is able to show its illusion. On the other hand it may happen that the reason you learn incapable of comprehending a part-and an essential part-of experiences that we do in life, and this leads to hastily conclude that reason cannot embrace everything and that we must therefore abandon the incomprehensibility immense spaces of our existence. Is it the realm of belief and opinion, that soon she will be expelled from the camp of the thinkable. From this sleep of reason are the nightmares of ideology and of idolatry. The separation between faith and reason, that so many seem to believe obvious and quite naturally, originates primarily from a lack of rationality, the yield table of reason before the supposed unthinkable. If you do not lose the faith side of practice of rationality, it may happen that you lose in rationality when it excludes too quickly the faith and scope that it says open, namely that of revelation. As Saint Augustine wrote, "intelligence is the fruit of faith.