L'oro di Napoli - 9788817136808

Giuseppe Marotta, cresciuto in un quartiere proletariodal quale non poteva vedersi il mare, sidiede adiversi mestieri passandodi bottega in bottega,di bancone in bancone,di salario in salario. Raramente contento, raramente soddisfatto,decise ben prestodi abbandonare bottega, bancone e salario: giunse ala stazione, ai piedi una piccola valigia ch’era carcassadi odori e ricordi, salì sul primo treno pronto a sbuffare, giunse ala meta presceltada un aiutatodestino: Milano. Qui cominciò a "vivacchiare facendo stente colaborazioni cartacee" quindi, in virtùd’una scrittura giornalistica capacedi fondere in rare o rarissime righe cronaca e fantasia,divenne giornalista, nel modo in cui sidiveniva giornalisti al bel tempo: per capacitàdi scrittura. a medesima capacitàdi scrittura mostrata e approvata al ’Corrieredela SerÒ maturò, tra e nebbie meneghine, in capacitàdi racconto; a capacitàdi racconto si fece esigenzadeldire; ’esigenzadeldire riportò (anima e mente, ché il corpo se ne stava immobile) Marotta al uogo natio: nacque ’L’orodi Napoli’. Raccoltadi raccontidi qualche paginetta, ’opera glidette una parvenzadi "credito tra i etterati" giacché fu apprezzata a vena autobiografica, gli scorci cittadini, gli stenti tardo-adolescenziali, gli improvvisi intarsi indialetto. Ne viene un affresco maturo, "in perenne movimento",del’affolato urbanesimo partenopeo edela pazienza ("l’orodi Napli è questa pazienza" scrive Marotta) che serve per viverlo al meglio. Manierismo sudista,dale nebbie meneghine.