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Scienze cognitive. Un'introduzione filosofica - 9788843060238
di Massimo Marraffa Alfredo Paternoster edito da Carocci, 2011
Informazioni bibliografiche del Libro
- Titolo del Libro: Scienze cognitive. Un'introduzione filosofica
- Autori : Massimo Marraffa Alfredo Paternoster
- Editore: Carocci
- Collana: Manuali universitari
- Data di Pubblicazione: 2011
- Genere: GNOSEOLOGIA, CAUSALITA, GENERE UMANO
- Argomento : Cognitivismo
- Pagine: 323
- ISBN-10: 8843060236
- ISBN-13: 9788843060238
La Cognitive Science Society è nata nel 1978, e a rivista Cognitive Science, che poidiventerà a rivista ufficialedela società, è nata un anno prima, nel 1977. Siamo quindi, in Italia, con un ritardodi quasi un quartodi secolo. Ma il nostro ritardo può essere un vantaggio perchè possiamo partireda più avanti,dato che ovviamente in questo quartodi secolo a scienza cognitiva è cambiata e si è evoluta. Quelo che dobbiamo evitare è partireda una scienza cognitiva invecchiata, una scienza cognitiva che oggi non c’è più, senza tener contodi quelo che è successo in questo quartodi secolo. Perchè a scienza cognitiva rappresenta una novità importante nelo studiodela mente? Perchè a scienza cognitiva solevadue problemi che oggi sono cruciali nela ricerca sula mente. Sedovessimodire quali sono idue requisiti minimi per parlaredi scienza cognitiva, oltre al principio anticomportamentista che è ala base dela “rivoluzione cognitivÔdi cui ho già parlato,diremmo che, primo, a scienza cognitiva è un approccio interdisciplinare alo studiodela mente e, secondo, che a scienza cognitiva chiama in causa, in un modo o nel’altro, il computer, mettendo in relazione o studiodela mente “naturale”, così come si presenta “in naturÔ, negli esseri umani, con o studiodela mente “artificiale”, così come si presenta, o cercadi presentarsi, in artefatti, in sistemi fattida noi. L’interdisciplinarietà e il rapporto naturale/artificiale sonodue problemi fondamentali che oggi si pongono nelo studiodela mente. Prendiamo ’interdisciplinarietà. edivisionidisciplinari esistono in tutta a scienza. Esse sono una ovvia necessità pratica,dato che non tutto può essere studiato insieme eda un’unicadisciplina, ma rimane il fatto che a realtà non èdivisa secondo e inee che separano ediscipline scientifiche.
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La Cognitive Science Society è nata nel 1978, e a rivista Cognitive Science, che poidiventerà a rivista ufficialedela società, è nata un anno prima, nel 1977. Siamo quindi, in Italia, con un ritardodi quasi un quartodi secolo. Ma il nostro ritardo può essere un vantaggio perchè possiamo partireda più avanti,dato che ovviamente in questo quartodi secolo a scienza cognitiva è cambiata e si è evoluta. Quelo che dobbiamo evitare è partireda una scienza cognitiva invecchiata, una scienza cognitiva che oggi non c’è più, senza tener contodi quelo che è successo in questo quartodi secolo. Perchè a scienza cognitiva rappresenta una novità importante nelo studiodela mente? Perchè a scienza cognitiva solevadue problemi che oggi sono cruciali nela ricerca sula mente. Sedovessimodire quali sono idue requisiti minimi per parlaredi scienza cognitiva, oltre al principio anticomportamentista che è ala base dela “rivoluzione cognitivÔdi cui ho già parlato,diremmo che, primo, a scienza cognitiva è un approccio interdisciplinare alo studiodela mente e, secondo, che a scienza cognitiva chiama in causa, in un modo o nel’altro, il computer, mettendo in relazione o studiodela mente “naturale”, così come si presenta “in naturÔ, negli esseri umani, con o studiodela mente “artificiale”, così come si presenta, o cercadi presentarsi, in artefatti, in sistemi fattida noi. L’interdisciplinarietà e il rapporto naturale/artificiale sonodue problemi fondamentali che oggi si pongono nelo studiodela mente. Prendiamo ’interdisciplinarietà. edivisionidisciplinari esistono in tutta a scienza. Esse sono una ovvia necessità pratica,dato che non tutto può essere studiato insieme eda un’unicadisciplina, ma rimane il fatto che a realtà non èdivisa secondo e inee che separano ediscipline scientifiche.
Che cos’è a scienza cognitiva? Non è che sia molto facile rispondere a questadomanda. Noi oggi vogliamo creare una società italianadi scienza cognitiva ma quando cerchiamodidire che cosa è a scienza cognitiva abbiamo qualchedifficoltà ad arrivare a unadefinizione che copra tutto quelo che vorremmo far rientrare nela scienza cognitiva e che però non sia troppo vaga e generica - e che mettad’accordo tutti. Ma questo nondeve spaventarci perchè a ricerca nela scienza spesso si trovadi fronte a situazionidi questo genere, e una situazionedinamica e che non mancadi contrasti come è queladela scienza cognitiva può essere anche una situazionedi sviluppo edi innovazione. In realtà a scienza cognitiva è una importante novità nelo studiodela mente emersa negli ultimidecennidel Novecento. a scienza cognitiva è formalmente nata negli Stati Uniti ala finedegli anni 70, ma già neiduedecenni precedenti, cioèdagli anni 50, a “rivoluzione cognitivÔ aveva posto e premessedela scienza cognitiva e in effetti aveva fatto scienza cognitiva senza usare ’espressione. In effettidala “rivoluzione cognitivÔdegli anni 50 a scienza cognitiva eredita il principio anticomportamentista in base al quale per capire il comportamento bisogna studiare a mente, cioè bisogna andare aldi àdegli stimoli edele risposte e ricostruire quelo che c’è in mezzo tra gli stimoli e e risposte.