«Il progresso dell'istruzione ha bisogno di libertà». I cattolici e la questione scolastica in Italia tra Otto e Novecento - 9788838247811

«Il progresso dell'istruzione ha bisogno di libertà». I cattolici e la questione scolastica in Italia tra Otto e Novecento: A dispetto delle lacune storiografiche sul tema, gli anni compresi tra la fine del XIX secolo e la Grande Guerra rappresentano una stagione di grande interesse per la storia della pedagogia cattolica. Oltre alla difesa di una visione educativa coerente con la filosofia e antropologia cristiana, l'impegno dei cattolici si dispiegò soprattutto in campo scolastico, nel tentativo di superarne l'assetto statalista e laicista. In parziale controtendenza rispetto ai decenni precedenti, le battaglie dei cattolici furono segnate, d'un lato, dall'ormai avvenuto riconoscimento delle prerogative governative in campo educativo e, dall'altro, dalla difesa dei diritti educativi della famiglia, dalla rivendicazione della presenza dell'insegnamento religioso nelle scuole pubbliche e dalla richiesta di una maggiore valorizzazione delle autonomie locali. Con l'obiettivo di lumeggiare i tratti della pedagogia che ne sostiene la militanza, il volume rilegge l'apporto al dibattito scolastico di alcune delle personalità più significative di quegli anni, come i vescovi Geremia Bonomelli e Giacomo Maria Radini Tedeschi, l'attivista e politico Nicolò Rezzara, il fondatore dell'Unione Pro Schola Libera, don Giuseppe Piovano.
Despite the historical shortcomings on the subject, the years between the end of the 19th century and the Great War represent a season of great interest in the history of Catholic pedagogy. In addition to the defense of an educational vision consistent with Christian philosophy and anthropology, the commitment of Catholics unfolded mainly in the school field, in an attempt to overcome its stateist and secularist structure. In partial contrast to previous decades, the battles of Catholics were marked, on the one hand, by the recognition of governmental prerogatives in the educational field and, on the other, by the defense of the educational rights of the family, by the demand for the presence of religious teaching in public schools and by the demand for greater enhancement of local autonomy. With the aim of luring the traits of pedagogy that sustains militancy, the book rereads the contribution to the school debate of some of the most significant personalities of those years, such as the bishops Jeremiah Bonomelli and Giacomo Maria Radini Tedeschi, the activist and politician Nicolò Rezzara, the founder of the Union Pro Schola Libera, Don Giuseppe Piovano.