Complessità novecentesche e ragioni filologiche - 9788864339931

Complessità novecentesche e ragioni filologiche: Giuseppe Bandi dà alle stampe il romanzo "La Rossina. Storia fiorentina del secolo XVII" prima in appendice al giornale La Nazióne nel 1875, poi come libro, presso la Casa Editrice Le Monnier, nello stesso anno e nel 1890 (ultima data di pubblicazione). Bandi si inserisce in un filone nella sua epoca assai battuto, con esiti diversi, quello cioè del romanzo d'appendice, riuscendo, sia nei contenuti che nella forma, a conservare una propria peculiarità data dalle indubbie qualità di narratore e dalla verve derivante dal suo spirito toscano. Infatti, sebbene non sia esente da qualche eccesso retorico, tributo ai gusti allora imperanti, scrive in una lingua non manieristica, piacevole a leggersi, vivace e fortemente espressiva, legata al parlato, ravvivata da estro e ironia che traspaiono nei coloriti usi idiomatici e nei motti di saggezza popolare che arricchiscono il modo di esprimersi dei personaggi. L'opera tratta di una vicenda non banale, né priva di implicazioni significative anche per l'oggi, che si svolge nella Firenze (ma anche a Roma, nel Lazio e a Livorno) di un secolo, il Seicento, di cui viene tratteggiata ulteriormente, dopo quanto emerso nel capolavoro manzoniano, la drammatica realtà umana, sociale e politica: siamo di fronte a un romanzo storico popolare dotato di una dignità formale e di un meccanismo narrativo di sicuro valore e di forte suggestione, e, quindi, meritevole di essere riproposto anche a un lettore contemporaneo, che potrà apprezzarlo, supportato dalle oltre settecento note a piè di pagina, e rivalutare così un libro purtroppo trascurato di un
Giuseppe Bandi prints the novel "La Rossina. Florentine history of the 17th century" first in appendix to the newspaper La Nazi in 1875, then as a book, at the publishing house Le Monnier, in the same year and in 1890 (last publication date). Bandi fits into a strand in his very beaten era, with different outcomes, that of the appendix novel, succeeding, both in content and form, to preserve its own peculiarity given by the undoubted qualities of narrator and the verve resulting from the Tuscan spirit. In fact, although it is not exempt from some rhetorical excess, tribute to the tastes then imperious, he writes in a language not manneristic, pleasant to read, lively and strongly expressive, linked to speech, enlivened by inspiration and irony that transpire in the colorful uses idiomatic and popular wisdom that enrichthes the way the characters express themselves. The work deals with a story that is not trivial, nor without significant implications for today, which takes place in Florence (but also in Rome, Lazio and Livorno) of a century, the seventeenth century, of which it is sketched further, after what emerged in the masterpiece "It's not just a question of how to deal with it," he said. contemporary, which will appreciate it, supported by the more than seven hundred footnotes, and thus re-evaluate a book unfortunately neglected by a