Joyce - 9788884028266

Joyce: Nell'ultimo cinquantennio Joyce è stato oggetto di voghe critiche momentanee che hanno enfatizzato aspetti secondari o marginali dell'arte dello scrittore, a scapito di altri più sostanziali, perciò stesso deformando e decentrando la realtà della sua scrittura. "Joyce" di Franco Marucci vuole rappresentare un sano ed equilibrato "ritorno alla critica". Dopo avere reinserito Joyce nel suo contesto di origine - la tradizione del Rinascimento civile, politico e soprattutto culturale e letterario di fine Ottocento in Irlanda -nei capitoli centrali e finali Marucci ripercorre il tirocinio poetico e delle "epifanie" e affronta meticolosamente le quattro unità narrative del "corpus" joyciano (più una quinta, drammatica), sia come creazioni estetiche autonome sia come tappe di un'escalation poliglotta e polistilistica che culmina nel "banchetto dei linguaggi" di "Finnegans Wake". Tra i linguaggi partecipanti a questo "banchetto" uno dei primi commensali, dopo l'inglese, è l'italiano, perché quelle cinque opere germinarono, furono scritte o chiuse durante il determinante soggiorno decennale dell'autore a Trieste, dove la sua arte e la sua lingua letteraria si arricchirono e riorientarono. Marucci dedica perciò nuove e più approfondite ispezioni preliminari agli "scritti italiani", critici e giornalistici, e alle traduzioni e alle autotraduzioni joyciane, tra le quali primeggia quella di "Anna Livia Plurabelle" da "Finnegans Wake".
In the last fifty years Joyce has been the subject of critical momentary Vogues who emphasized art writer and marginal secondary aspects, at the expense of other more substantive, so same deforming and decentralizing the reality of his writing. "Joyce" by Franco Marucci represents a healthy and balanced "return to criticism". After having reinserted Joyce in context of origin-the tradition of the civil, political and above all cultural and literary Renaissance of the late nineteenth century in Ireland-Central and final chapters Marucci retraces the poetic apprenticeship and "Epiphanies" and face the four drives the narrative "corpus" meticulously comfortably (plus a fifth, dramatic), both as autonomous aesthetic creations both as stages of escalation and polyglot polystylistic technique that culminates in "feast of languages" of "Finnegans Wake". Between participants in this "Banquet" one of the first Diners, after English, is Italian, because those five operas germinated, were written or closed during the crucial Decade of the author's stay in Trieste, where its art and literary language is enriched and riorientarono. More thorough preliminary inspections and therefore dedicates new Marucci to "written", critics and journalists, and translations and at Baker, joyciane, among which stands out the one of "Anna Livia Plurabelle" from "Finnegans Wake".