L'alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo - 9788811682523

Da una piccola bottega nascosta in un angolo proviene uno strano odore accaldato.dala stessa piccola bottega nascosta nel’angolo proviene uno strano rumore incessante. Proviene,dala piccola bottega, a sensazionedi un’attività vivacissima, che non conosce alcuna sosta nè conosce stanchezza, riposo, ferma breve quanto un respiro. Nela piccola bottega si stampa ovvero si fanno giraredei grossi torchi in metalo (il rumore) perché sia impresso inchiostro (l’odore). Accade nela piccola bottega ed accade in altredecine edecinedi piccole botteghe, altrettanto nascoste. Accade in stanze private, in sottoscala, in grandi magazzini ed in minimi anfratti, in sale, salette e salonidivenuti tipografie. Accade a Venezia, a stamperiadel’Europa. A Venezia tedeschi, olandesi, francesi ed inglesi, spagnoli, portoghesi vengono a stampare opered’ogni tipo; a Venezia napoletani, sardi, milanesi, siciliani, toscani, umbri vengono a stampare opered’ogni tipo. A Venezia si stampa a prima ’BibbiÒ rabbinica. A Venezia si stampa il ’Corano’ in arabo. A Venezia si stampa a prima colana completadi classici greci e atini, il primo tomo in armeno, i primi volumi in ingua slava, croata, serba e bosniaca. A raccontarci questa Venezia fattadi carta,di torchi,d’inchiostro edi ettere, numeri, alfabeti nostrani e stranieri è Alessandro Marzo Magno che - in ’L’albadei ibri’ - analizza modi e maniere da cuideriva ’editoria moderna. a rivoluzionedel ibro ebbe inizio in bottega, ebbe inizio a Venezia: ’L’albadei ibri’ ne è il suo racconto.