Piave. Cronache di un fiume sacro - 9788842824770

Piave. Cronache di un fiume sacro: Non mormora più, il Piave. Un tempo era una meravigliosa autostrada d'acqua: i battellieri partivano da Perarolo e sostavano a Borgo Piave, sotto Belluno, tra il cantiere e l'osteria. Ma che cos'è rimasto oggi del fiume sacro? Sulle note della fiera e struggente canzone che tutti ricordiamo, Alessandro Marzo Magno ci accompagna dal Monte Peralba al Mare Adriatico alla scoperta dei duecentoventi chilometri del percorso fluviale, facendo rivivere l'epopea dei menadàs, dei ligadori e degli zattieri che dal Medioevo fino a tempi recenti hanno condotto i tronchi dai monti al mare. Lungo il Piave, sul filo della memoria, lo sguardo si posa su quel che resta della diga del Vajont, sulle alture del Montello, sui paesi che nel nome portano tracce della Battaglia. Tra rifugi e malghe, santuari e monumenti che ricordano chi è morto per difendere una bandiera. Alla scoperta delle prelibatezze dei campi, dei vini, dei formaggi, della grappa e dell'Osteria senz'oste. Alla ricerca del cuore industriale che batte dall'Ottocento, tra le prime seghe idrauliche d'Europa, l'invenzione del legno cadorino e il boom delle occhialerie. Immersi nell'arte e nella cultura del fiume che ha dato i natali a Tiziano e a Dino Buzzati, che è stato raccontato da Goffredo Parise e da Giovanni Comisso, presso cui hanno trovato rifugio Andrea Zanzotto e Mauro Corona. Lungo il Piave, dove l'acqua è energia e la ghiaia oro bianco. Tra passato e presente, con grande forza evocativa, Alessandro Marzo Magno esplora un cronotopo fondamentale dell'identità italiana.
No more murmurs, the Piave. It was once a wonderful water Highway: from trawlers Perarolo and loitered in Borgo Piave, Belluno, between the shipyard and the tavern below. But what remained today of the sacred river? On the notes of the fair and poignant song that we all remember, Alessandro Magno March takes us from Monte Peralba to the Adriatic Sea to discover the two hundred and twenty kilometers of Riverbed, reviving the epic of menad??s, of ligadori and of floaters from the Middle Ages until recently led the logs from the mountains to the sea. Along the Piave, the thread of memory, your gaze rests on what remains of the Vajont dam, on the hills of Montello, on countries carry traces of the name battle. Between huts, shrines and monuments which recall those who died defending a flag. To discover the delicacies, wines, cheese, grappa and of the tavern without a host. In search of the industrial heart which beats from the nineteenth century, one of the first hydraulic saws in Europe, the invention of wood from Cadore and the boom of eyewear. Immersed in the art and culture of the river that was the birthplace of Titian and Dino Buzzati which was narrated by Goffredo Parise and Giovanni Comisso, where they found refuge Andrea Zanotto and Mauro Corona. Along the Piave River, where the water is energy and the gravel white gold. Between past and present, with great evocative strength, Alessandro Magno March explores a fundamental cronotopo of the Italian identity.